I piatti tipici di Pasqua in Italia a seconda della regione
In Italia, dopo il Natale, la festività cristiana più celebrata e sentita è sicuramente la Pasqua.
Messa della domenica a parte, da bravi italiani, come festeggiarla al meglio se non a tavola?
Di fatto, ogni regione ha le proprie ricette con cui, nei giorni di Pasqua e Pasquetta, vengono imbandite le tavole e Kappuccio è qui proprio per portarvi in giro per l’Italia alla scoperta dei piatti tipici di Pasqua.
Per scoprire i piatti della tradizione regionale nel giorno di Pasqua, continuate a leggere!
1. Colomba (Lombardia)
Partiamo con il dolce più famoso di Pasqua, dopo l’uovo di cioccolato. Se a Natale a Milano c’è il panetun, a Pasqua, c’è la colomba!
Classica, all’albicocca, al pistacchio, al cioccolato… ormai tra glasse, impasti e ripieni c’è solo l’imbarazzo della scelta e tutti possono essere accontentati.
A differenza del cugino natalizio, la colomba non ha canditi, ma quella classica è decorata con mandorle sabbiate e zuccherini. Ciò che è imprescindibile però, è la forma caratteristica che ricorda, per l’appunto, una colomba.
2. Agnolotti del plin (Piemonte)
In Piemonte, gli agnolotti sono un piatto tipico sia a Natale che a Pasqua.
Si tratta di una famosa pasta, dalla caratteristica forma a raviolo pizzicato e ripieni di carne arrosto o stufata.
Nel periodo di Pasqua, per la farcia viene usata tipicamente la carne di agnello e, una volta cotti, vengono saltati in maniera semplice con burro, salvia e parmigiano.
3. Crescia di Pasqua (Valle d’Aosta)
Si tratta di un pan-focaccia dalla forma rotonda, impastato con formaggi stagionati tipici valdostani, uova sode, pepe nero e olio. Tipicamente viene accompagnata a un antipasto di salumi.
Molti obbietteranno che si tratta di un piatto marchigiano, ma questa ricetta è diversa. Nella versione valdostana infatti, non compaiono né latte, né il formaggio a pezzetti (qui viene grattugiato nell’impasto) e gli albumi vengono montati a neve per donare alla crescia una consistenza più soffice.
4. Torta pasqualina (Liguria)
Tra i piatti tipici di Pasqua liguri, non possiamo che citare lei: la mitica torta pasqualina.
La ricetta originale di questa torta prevedeva ben 33 strati di pasta sottilissima che dovevano rappresentare gli anni di Gesù alla sua morte. Oggi però se ne usano molto meno e in alcuni casi si prepara con la pasta sfoglia.
Nel ripieno troviamo la prescinseua (formaggio tipico ligure) o la ricotta, erbette selvatiche e uova soda.
5. Insalata pasqualina e fugassa veneta (Veneto)
L’insalata pasqualina può rappresentare un ottimo antipasto, nonostante sia molto ricca. Infatti, si prepara con verdure di stagione, come i cipollotti novelli, erbe aromatiche, erba cipollina, fiori di primula a cui vengono aggiunte uova sode, panna fresca e olio d’oliva.
Come dolce tipico veneto a Pasqua, abbiamo invece la famosa fugassa veneta. Originariamente conosciuta come il dolce dei poveri che, in occasione delle feste, veniva arricchito con uova, burro e zucchero e cotto nel forno a legna. In merito alla sua origine, sembra che questo pane dolce sia stato creato da un fornaio trevigiano in occasione della Pasqua, un dolce soffice e leggero che regalava ai propri clienti
Potrebbe ricordare una via di mezzo tra il panettone e la colomba. In effetti, ci sono diverse somiglianze: innanzitutto è un dolce che richiede lunghe lievitazioni (da 3 a 4) per ottenere questa pasta leggera e soffice, proprio come gli altri due dolci. Viene poi cotta negli stampi rotondi o, a volte, anche in quelli da colomba. Infine, viene glassata in superficie con una crema a base di uova e zucchero in granella, a volte anche mandorle.
6. Polpettine pasquali (Trentino Alto Adige)
A Pasqua, sulle tavole degli italiani, le uova non sono solo di cioccolata! In Trentino, ad esempio, sono proprio loro la “sorpresa” che troveremo all’interno delle tipiche polpettine di carne.
Quest’ultime vengono realizzate con carne macinata (vitello e maiale, ma a Pasqua anche di agnello), mista a prezzemolo, aglio, pepe e parmigiano. Con questo impasto vengono poi ricoperte le uova sode e, una volta ottenute le polpette, si passano prima nella farina, poi nell’uovo e infine nel pangrattato, prima di friggerle.
7. Pinza triestina (Friuli-Venezia-Giulia)
A Trieste, ma in generale in Friuli, la mattina di Pasqua inizia proprio con la pinza (o pinsa). Si tratta una sorta di brioche, non troppo dolce (aromatizzata con scorza di agrumi), che può essere accompagnata da confetture, ma anche da salumi o formaggio. Non dimentichiamoci infatti, che questa regione è famosa per il suo prosciutto e per i suoi formaggi!
In passato, le donne erano solite preparare la pinza triestina il giorno prima, dopo aver a lungo lavorato con le braccia questo impasto consistente, per poi recarsi, quasi come un rito collettivo, presso chi disponeva di un forno adatto per la cottura.
8. Lasagne al ragù di agnello (Emilia Romagna)
Le lasagne stanno all’Emilia come la pizza sta alla Campania. Per questo motivo, tra i piatti tipici di Pasqua, non possono mancare nelle tavole degli emiliani. Per l’occasione vengono preparate con delle sfoglie di pasta verde (colore conferito dagli spinaci inglobati nell’impasto), la classica besciamella e del ragù di agnello.
9. Schiacciata di Pasqua (Toscana)
Ecco a voi un altro dolce pasquale a lunga lievitazione, questa volta tipico delle zone di Pisa e Livorno.
Questo tipico dolce si chiama schiacciata o sticciata, perché per prepararla venivano schiacciate molte uova. Si tratta di un dolce che nasce a metà dell’Ottocento, tipico soprattutto nelle famiglie contadine che si ritrovavano con una grande quantità di uova del periodo di Pasqua. Tradizionalmente lo si preparava nel periodo della Quaresima e fino alla Pentecoste, quando non c’era altro da mangiare e se ne preparava in grandi quantità.
Questo è un vero e proprio pan dolce arricchito con aromi, zucchero e uova, la cui tipicità è data dalla fermentazione naturale che avveniva grazie al calore di grandi bracieri. Per prepararlo bisogna creare ben cinque impasti, ma è più un lavoro lungo che difficile. L’impasto viene poi arricchito con semi di anice e liquori e cotto in stampi per panettoni: ideale da consumare per la colazione di Pasqua o per il picnic di Pasquetta.
10. Frittata con menstrato (Marche)
ll mentrasto è una varietà di menta selvatica tipica della campagna marchigiana conosciuta sin dal rinascimento. Quest’ultima, nelle Marche, si usa preparare una frittata di erbette che viene servita per la colazione di Pasqua e/o Pasquetta con il formaggio, ma volendo va bene anche come antipasto o per un secondo leggero.
11. Ciaramicola (Umbria)
A Pasqua, la regina delle tavole umbre – in particolare nel Perugino – per quanto riguarda il dolce, è la Ciaramicola.
Questo dolce vuole simboleggiare e omaggiare la città di Perugia, riprendendone i colori: rosso e bianco.
Si tratta di una sorta di ciambellone preparato con l’alchermes che le conferisce un sapore particolare e, all’interno, un inconfondibile colore rosato. All’’esterno invece, abbiamo una glassa bianca di meringa e dei confettini colorati per decorazione.
Insomma, oltre che buona, è davvero bella e scenografica!
12. Pardulas (Sardegna)
Ci spostiamo in Sardegna per presentarvi un piatto regionale piuttosto famoso, che può essere sia dolce che salato: le pardulas. Conosciute anche con il nome di casadinas nel nord dell’isola, le pardulas de arrescottu (letteralmente “formagelle di ricotta”), sono delle tortine dall’impasto neutro (a base di semolino, acqua e strutto), ripiene di ricotta di pecora aromatizzata con lo zafferano.
Di solito vengono addolcite con zucchero e scorza di agrumi, ma possiamo trovarle anche in versioni salate da antipasto.
13. L’abbacchio alla romana e i carciofi alla giudea (Lazio)
Altro non è che il nome in dialetto dell’agnello. In passato, in questa regione, lo si preparava unicamente durante le festività pasquali, quindi è possibile considerarlo il prodotto tipico per eccellenza di questo periodo!
Ogni zona del Lazio ha la sua variante, ma durante le festività si seguono le ricette tradizionali.
Nella versione alla romana l’abbacchio viene preparato al forno con le patate, ma ci sono anche altre ricette come: l’abbacchio alla cacciatora, cotto al tegame con aceto aglio e salvia; o le costine di abbacchio allo scottadito.
Come contorno, un grande classico pasquale di questa regione, è il carciofo. Viene preparato in ogni modo in questo periodo, ma una ricetta tipica della tradizione romano-ebraica è il carciofo alla giudea. Si tratta di una qualità di carciofo che viene aperto a fiore e poi fritto intero, così da renderlo croccante.
14. Capretto alla neretese e Fiadoni (Abruzzo)
La capra alla neretese fa parte dei secondi piatti tipici di Pasqua della tradizione culinaria italiana e, in particolare, quella abruzzese.
Questa ricetta è diffusa maggiormente nei paesi di Nereto, Controguerra, Corropoli, Colonnella e altre zone della provincia di Teramo. La carne di capra o capretto, tagliata a cubetti, viene prima fatta rosolare in un soffritto di cipolla, olio e chiodi di garofano, poi sfumata con acqua e vino bianco e fatta cuocere per 1.30h a fuoco lento. Alla fine, si aggiungono peperoni rossi e pomodori (pelati o freschi), ricreando una specie di spezzatino.
I fiadoni invece, sono una via di mezzo tra dei panzerotti e dei ravioli. Vengono preparati con pasta fresca tirata a mano e il ripieno può variare: salati con formaggi e salumi, o dolci con canditi e uvetta. Si possono mangiare sia freddi sia caldi. Di solito si realizzano per il giorno di pasquetta perché semplici da trasportare per il classico picnic.
15. Pigna pasquale (Molise)
Dolce pasquale tipico molisano, in particolare della zona di Campobasso. Famoso anche in Ciociaria (basso Lazio) e simile alla crescia abruzzese, si tratta di una ciambella ricoperta da una golosa glassa allo zucchero, aromatizzata con liquori (come Strega e Vermounth) e arricchita di arancia o limone canditi.
Tradizionalmente, l’impasto viene lavorato a lungo a mano e richiede diverse ore di lievitazione per poi essere cotto, preferibilmente, in forno a legna.
16. Pastiera e Casatiello (Campania)
Come non nominare tra i piatti tipici di Pasqua, in Italia, queste due pietanze napoletane!
La pastiera è sicuramente tra i dolci pasquali più famosi in Italia dopo l’uovo e la colomba. Il nome deriverebbe dall’antica usanza di farcirla con la pasta cotta, ma oggi viene sostituita con un morbido ripieno di grano cotto e ricotta, aromatizzata con scorza di arancio e aroma di fiori d’arancio (in alcuni casi anche canditi misti).
Sapevate inoltre, che il disegno incrociato che ne decora la superficie non è fatto a caso? La vera pastiera infatti, deve rappresentare la mappa del centro storico di Napoli, per questo le losanghe devono essere necessariamente sette e avere una collocazione ben precisa (quattro in un senso e tre nel senso trasversale, a formare la planimetria di Neapolis).
Il casatiello salato invece, è un antipasto tipico del giorno di Pasquetta, in quanto è un piatto di “riciclo” e comodo da trasportare nei picnic. L’impasto è simile a quello del pane, ma prevede la necessaria presenza dello strutto e viene arricchito tipicamente con pecorino stagionato e salame napoletano, entrambi a tocchetti. In realtà poi, nell’impasto potete metterci anche scamorza o altri salumi, perché il senso è proprio quello di non buttar via gli avanzi degli antipasti del giorno prima.
Prima d’infornarlo poi, si aggiungono quattro uova sulla superficie che devono essere ingabbiate da due strisce d’impasto. A cottura ultimata, quest’ultime risulteranno sode.
17. Falaone (Basilicata)
Tra i piatti tipici di Pasqua della lucania, troviamo il falaone, o falagone. È uno squisito saccottino rustico a forma di mezza luna, che ricorda un po’ un’empanada spagnola.
Il falagone può essere sia un antipasto che un dessert (o anche merenda), in quanto il ripieno lo troviamo sia in versione salata (solitamente con verdure o patate e cipolla) che dolce (con un mix di ricotta fresca di capra e mucca, cannella, menta e un goccio di liquore).
18. Scarcella (Puglia)
Chiamate anche “scarcedd”, “scariella” o “corrucolo”, in Puglia questo grande biscotto di pasta frolla simboleggia la liberazione dal peccato originale. Può assumere le forme più disparate (cestino, coniglietto, ciambella), ma solitamente è a forma di colomba, proprio per rappresentare l’inizio di una nuova vita e la rinascita. Quello che non può mai mancare però, sono le uova (sode o di cioccolata) racchiuse nell’impasto e dei confettini/zuccherini.
19. Tiana catanzanese (Calabria)
Si tratta di un secondo piatto calabrese, preparato spesso durante il periodo pasquale, a base di agnello o capretto, preparato in aggiunta con: piselli, patate, carciofi, carduni e tanto pangrattato misto a pecorino. Le preparazioni si svolgono separatamente in padella per poi assemblare il tutto e finire la cottura in forno.
Visti tutti gli ingredienti principali, e anche aromi come aglio, cipolla, prezzemolo e limone, il sapore risulterà ricco e complesso.
20. Turciniuna e agnellino in pasta di mandorle (Sicilia)
Concludiamo il nostro tour dei piatti tipici di Pasqua con un tipico secondo piatto siciliano, in particolare del ragusano: la turciniuna.
Questa pietanza, non è sicuramente leggera e per apprezzarla vi dovranno piacere le interiora. Infatti, consiste in involtini realizzati con: fegato, trippa, cuore, polmone, cipolla lunga, caciocavallo ragusano e prezzemolo, il tutto avvolto nella calia (retina/budello di agnello). Questi involtini si cuociono rigorosamente in forno in una terrina di coccio. Tradizione vuole che si consumino così il sabato di Pasqua perché rappresenta un piatto povero, in quanto vengono utilizzate le parti meno nobili dell’agnello.
L’agnello in Sicilia però è anche dolce! In questo caso, si tratta della raffigurazione di un vero e proprio agnellino in pasta di mandorle, ripieno con pistacchio, marmellata di agrumi e cioccolato fondente. Tipico sopratutto del comune di Favara, la tradizione narra che le prime a prepararlo furono le suore del Collegio di Maria di Favara, fin dal 1800! La ricetta veniva tramandata oralmente, dalle suore più anziane a quelle più giovani.
Prima di salutarvi, è meglio specificare che questi ovviamente sono solo alcuni dei piatti tipici di Pasqua italiani, voi li conoscevate tutti? Se ve ne vengono in mente altri che non possono mancare sulle vostre tavole in questo periodo, fatecelo sapere!