Gli edifici abbandonati più suggestivi del Sud Italia

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In Italia sono tantissimi i posti abbandonati a sé stessi e dimenticati da tutti, castelli, fabbriche, persino interi paesi.
Esiste però una pratica dal nome urbex che riguarda l’esplorazione e la riscoperta proprio di questi luoghi, così da restituire loro memoria e vita. Dietro questo lavoro c’è amore e grande rispetto per il nostro patrimonio storico e artistico.
Bisogna però ricordare che questa pratica può essere molto pericolosa, ci vuole molta preparazione e buon senso, per questo vi sconsigliamo di cimentarvi in prima persona. Potete però seguire i reportage e scoprire imperdibili chicche attraverso vari siti dedicati: Ascosi Lasciti e Urbex Story sono ottimi punti di riferimento dove trovare tantissime foto e descrizioni e dove interfacciarsi con esperti del campo.
Abbiamo già visto alcuni edifici abbandonati del nord Italia, oggi andremo invece alla scoperta degli edifici abbandonati più suggestivi del Sud Italia.

Andiamo, immergetevi con noi nell’atmosfera misteriosa degli edifici abbandonati più suggestivi del Sud Italia!

Vallone dei Mulini

Tra gli edifici abbandonati più suggestivi del Sud Italia c'è il Vallone dei Mulini è situato a poca distanza da piazza Tasso, a Sorrento.
Il Vallone dei Mulini è situato a poca distanza da piazza Tasso, a Sorrento.

Il Vallone dei Mulini è una valle a Sorrento nata da un’eruzione dei Campi Flegrei e attraversata dai ruscelli Casarlano e Sant’Antonino. Un tempo il vallone ospitava un mulino utilizzato per la macinazione del grano, una segheria e un lavatoio pubblico dove confluivano tutte le acque dei dintorni.
Con lo spostamento del centro in una piazza lì vicino, il posto è stato gradualmente abbandonato e la natura si è impadronita del luogo conferendogli un’atmosfera unica e suggestiva in cui spiccano gli antichi ruderi tra alberi e piante rampicanti.

📍Vallone dei Mulini – Sorrento, Campania
Per maggiori info visitate la pagina del FAI

Abbazia di Santa Maria di Kàlena

Tra gli edifici abbandonati più suggestivi del Sud Italia rientrano i ruderi dell’Abbazia di Santa Maria di Kàlena, vicino Peschici.

L’Abbazia di Santa Maria di Kàlena è fra le più antiche abbazie italiane ©adso.photo

L’Abbazia di Santa Maria di Kàlena è tra le più antiche abbazie italiane ed è fra le più importanti testimonianze dell’architettura romanica pugliese. Edificata intorno all’XI secolo vicino Peschici, ha vissuto un periodo di grande prosperità come dimora dei monaci benedettini e durante il Medioevo per poi avviarsi verso un lento ma inesorabile declino a partire dalla seconda metà del Quattrocento.
Dell’antico splendore son rimasti poche testimonianze: le cinta murarie, il chiostro, una fontana e due chiese dedicate a Santa Maria delle Grazie. Su questo luogo circolano anche diverse leggende come quella del tesoro di Barbarossa: questo ammiraglio turco di passaggio si dice vi abbia seppellito la figlia con accanto un vitello d’oro.

📍L’Abbazia di Santa Maria di Kàlena – Peschici, Puglia
Per maggiori info visitate la pagina del FAI

Chiesa di Santa Maria dello Spasimo

Tra gli edifici abbandonati più suggestivi del Sud Italia c'è anche la Chiesa di Santa Maria dello Spasimo, a Palermo, rimasta incompiuta.
La Chiesa di Santa Maria dello Spasimo a Palermo ©poesieacolori

La Chiesa di Santa Maria dello Spasimo si trova a Palermo, nel quartiere della Kalsa. È stata realizzata da maestranze spagnole ma è rimasta incompiuta per motivi economici e politici. Adibita a fine Cinquecento per ospitare spettacoli, nel secolo successivo fu convertita in lazzaretto per far fronte all’epidemia di peste. Si sono alternati secoli di incuria e rinascita fino ad arrivare ai giorni nostri. Ormai sconsacrata, la chiesa ospita la Fondazione Brass, ovvero la prestigiosa scuola di jazz di Palermo.

Com’è collegato Raffaello alla Chiesa di Santa Maria dello Spasimo? ©massimilianoserrago

Sapevate che la storia della Chiesa ha incrociato quella di Raffaello? Intorno ai primi del Cinquecento, il giureconsulto Jacopo de Basilicò commissionò infatti all’artista un dipinto: l’Andata al Calvario, meglio conosciuto come lo Spasimo di Sicilia. L’opera era destinata alla chiesa di Santa Maria dello Spasimo, ma vi rimase per un periodo relativamente breve poiché intorno a metà Seicento l’abate Clemente Staropoli la regalò al re di Spagna Filippo V. Tuttora il quadro si trova in Spagna, esposto al Museo del Prado di Madrid.

📍Chiesa di Santa Maria dello Spasimo – Palermo, Sicilia
Per maggiori info visitate la pagina del FAI

Craco, la città fantasma

Tra gli edifici abbandonati più suggestivi del Sud Italia come non includere le rovine della suggestiva città di Craco, in Basilicata.
Craco, la città fantasma in provincia di Matera (Basilicata) ©fabioruotolo

Tra gli edifici abbandonati più suggestivi del Sud Italia come non includere le rovine della suggestiva città di Craco, in Basilicata? Arroccato su uno sperone di roccia, il paese è in stato di abbandono e tra i suoi vicoli aleggia un’atmosfera surreale. La sua triste storia comincia nel 1963 quando una frana costringe gran parte della popolazione a spostarsi altrove. In seguito, l’alluvione del 1972 e il terremoto del 1980 le diedero il colpo di grazia compromettendo qualsiasi volontà e possibilità di recupero. Nonostante ciò il borgo è visitabile con la supervisione di una guida.
Per via del suo scenario molto suggestivo, la città di Craco è stata inoltre scelta come location per alcune scene in varie pellicole cinematografiche, tra le più famose: Il Vangelo secondo Matteo di Pasolini, La Passione di Mel Gibson, Cristo si è fermato a Eboli di Francesco Rosi e, ancora, 007 – Quantum of Solace di Marc Forster.

📍Craco – Matera, Basilicata
Per info sulle visite guidate consultate il sito della proloco di Craco

Semaforo di Capo Sperone

Tra gli edifici abbandonati più suggestivi del Sud Italia rientra il semaforo di Capo Sperone, nell'Isola di Sant'Antioco.
Il semaforo di Capo Sperone nell’Isola di Sant’Antioco ©edoardoplanu

Il semaforo di Capo Sperone si erge su una collina a circa 175 metri di altezza ed è uno dei rari e antichi semafori navali delle coste Sarde.
La sua storia ripercorre molte vicende importanti italiane e ne è per certi versi protagonista. Fu costruito infatti nel 1887 con la funzione di semaforo navale, ma in seguito, data la sua posizione strategica, venne riconvertito in stazione di comunicazione radio. Durante la seconda guerra mondiale invece, con il nome in codice Toro, assunse molteplici ruoli: di stazione radar, vedetta, difesa antinave e antiaerea. Alla fine del conflitto è rimasto operativo fino al 1957 come vedetta per la Marina militare.

📍Semaforo di Capo Sperone – Isola di Sant’Antioco, Sardegna
Per ulteriori info visitate il sito del comune di Sant’Antioco


Questi erano alcuni degli edifici abbandonati più suggestivi del Sud Italia, ma ce ne sono tantissimi altri! Voi ne conoscete qualcuno? Ditecelo nei commenti!

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Federica Biasco

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