I piatti tipici di Torino e dove assaggiarli
Continua il nostro tour alla scoperta dei sapori delle città italiane! L’ultima volta infatti ci trovavamo ad Ancona e abbiamo scoperto insieme le sue specialità. Oggi invece ci spostiamo più a nord, precisamente in Piemonte, per scoprire quali sono i piatti tipici di Torino e dove assaggiarli.
Se volete scoprire quali sono i piatti del capoluogo piemontese continuate a leggere… pronti a una full immersion nella cucina torinese?
I piatti tipici di Torino e dove assaggiarli, un pizzico di storia

Come sempre, facciamo una piccola parentesi storica su questa importante città italiana. Infatti, le origini di Torino si fanno risalire attorno al III secolo a.C. per mano dei Taurini, una popolazione di discendenza celto-ligure. Si racconta poi che il nome della città derivi dalla leggenda relativa a un drago che spadroneggiava queste terre e che, alla fine, cadde per “mano” di un toro (taurus).
In ogni caso, negli anni successivi Torino divenne una città dell’impero romano denominata Augusta Taurinorum che fungeva da città presidio del confine romano settentrionale. Nel corso dei secoli si succedettero diverse dominazioni (prima quella dei Savoia e poi quella francese) prima di diventare capitale del ducato di Savoia nel 1561 e capitale d’Italia nel 1861.
Per queste ragioni la città ha attraversato moltissime fasi storiche che hanno scritto la storia del nostro Paese. Per esempio è stata protagonista durante il boom economico grazie alla Fiat.
Dopo questa piccola parentesi storica però iniziamo a parlare di piatti.
I tajarin

Per questa rassegna dei piatti tipici di Torino e dove assaggiarli iniziamo dai tajarin. Questa è una tipica preparazione piemontese di pasta all’uovo modellata in sottili tagliatelle. Le prime testimonianze di questa preparazione risalgono al 400 quando venivano confezionati dalle donne nelle cascine tra le Langhe e il Monferrato principalmente durante le giornate di festa.
I condimenti con cui si consumano i tajarin sono quelli tipici della tradizione piemontese come il “comodino”, un tipico ragù fatto con lardo, salvia, rosmarino e rigaglie di cortile.
Esiste anche una versione più nobile di tajarin, gli atjarin alla trifula che si consumano abbinati al tartufo.
Nel cuneese invece si mangiano con un condimento chiamato sugo d’arrosto.
Agnolotti del Plìn

Altra ricetta tipica piemontese a base di pasta all’uovo, ma questa volta ripiena e farcita con carne brasata. Non vanno confusi con i ravioli, anche perché si confezionano in maniera differente: alla loro forma di base rettangolare viene fatto un pizzicotto che in dialetto piemontese si chiama appunto Plìn.
Le loro origini sono invece incerte, ma si pensa siano nati dalla necessità di recuperare la carne avanzata dell’arrosto per non sprecare nulla.
Il termine agnolotti invece deriverebbe dallo strumento a forma di anello usato in origine per confezionarli. Si racconta infatti che inizialmente questa tipica pasta all’uovo avesse forma tonda e solo con gli anni abbia preso la forma attuale. In ogni caso gli agnolotti del Plìn sono famosi in tutto il Piemonte e in particolare nella città di Torino.
Bagna càuda

Passiamo a un piatto tipico piemontese che è famoso in tutta Italia. Stiamo parlando ovviamente della bagna càuda. Questa preparazione viene fatta con aglio e acciughe dissalate, il tutto cotto a fuoco lento fino a ottenere una crema. Questa salsa tradizionale si consuma poi intingendovi vari tipi di verdure di stagione. Secondo la tradizione questo era un piatto legato alla vendemmia, quindi da consumarsi principalmente in autunno, e rappresentava un vero e proprio rito conviviale.
La consumazione tradizionale prevede infatti di mettere la salsa al centro della tavola all’interno del tipico dian, un contenitore di terracotta, così da permettere a tutti i commensali di intingervi le verdure.
Oggi in molti locali per motivi d’igiene la consumazione è un po’ cambiata ma resta comunque un piatto legato alla tradizione culinaria piemontese riconosciuto in tutta la penisola.
Il brasato al barolo

Questa preparazione è considerata il re della cucina piemontese. Si prepara con carne di fassona e, ovviamente, il vino Barolo, un prodotto piemontese che il mondo ci invidia.
Secondo la tradizione, il brasato al Barolo prevede quattro giorni di preparazione prima di essere consumato. La realizzazione di questa ricetta della prima metà dell’ottocento prevede due differenti cotture: la prima molto aggressiva che permette la formazione della crosticina, poi la seconda, a temperature inferiori ma per più tempo, che fa diventare la carne molto morbida e scioglievole al morso.
Legato a questa ricetta esiste poi un curioso aneddoto che narra che Camillo Benso Conte di Cavour dopo aver respinto l’ultimatum dell’Austria abbia affermato: ”Oggi abbiamo fatto la storia e possiamo andare a mangiare il brasato”.
Il bicerin

Questa è una preparazione tipica di Torino e consiste in una cioccolata calda con l’aggiunta di caffè e fior di latte. La sua origine si attribuisce al locale storico torinese al Bicerin che ne custodisce gelosamente la ricetta segreta. In ogni caso questa golosità è una tradizione imperdibile per chi visita la città di Torino.
📍 Caffè Al Bicerin dal 1763
Indirizzo: Piazza della Consolata, 5
Orari: tutti i giorni 8.30 – 19.30
Sito
Bonet

Parliamo di un’altra golosità piemontese, il bonet, un budino a base di cacao e rum dal sapore inconfondibile.
C’è una storia curiosa legata all’etimologia del suo nome: il termine bonet indica un particolare tipo di cappello la cui forma ricorda quella dello stampo utilizzato per questo dolce.
Sono nate quindi due teorie sull’origine del suo nome: una legata al fatto che lo stampo utilizzato per confezionare il dolce veniva chiamato bonet de cusine e da qui il nome del dolce. L’altra, invece, fa derivare il suo nome dall’usanza tradizionale di consumarlo alla fine di ogni pasto e, quindi, abbinandolo al cappello indossato prima di uscire.
Dove assaggiare i piatti tipici

L’offerta ristorativa di Torino è molto vasta, ma qui di seguito vi consiglieremo alcuni ristoranti e locali in cui assaggiare i piatti tradizionali.
📍 Ristorante Plin e Tajarin
Indirizzo: Via Goffredo Casalis, 59
Orari: Pranzo dal lunedì alla domenica 12.45 – 15.00
Cena dal giovedì al venerdì 19.30 – 21.30
Chiuso il mercoledì
Telefono: 011 38 28 128
Sito
Questo piccolo locale poco lontano dal centro di Torino visto dall’esterno può essere scambiato per una piccola boutique d’arte moderna (e in effetti un po’ lo è) non solo per il suo arredamento ma anche per la vasta offerta di arte culinaria. In questo locale infatti si possono assaggiare i piatti tipici della tradizione piemontese, in particolare i precedentemente citati plin e tajarin.
Il menu proposto da Plin e tjarin è molto variegato e ovviamente presenta i plin in tutte le salse, dalla più classica con sugo d’arrosto a quelli con speck e fonduta di gorgonzola. Ovviamente, visto il nome, non mancano i tajarin, anch’essi proposti in molte varianti, per esempio quelli farciti con salsiccia di Brà oppure con fonduta di tartufo.
Quindi se volete assaggiare piatti della tradizione piemontese con un pizzico d’innovazione questo è il locale che fa per voi.
📍Bicchierdivino
Indirizzo: Via S. Quintino, 15, 10121 Torino TO
Orari: dal lunedì al sabato 10.00 – 19.30
Telefono: 011 56 29 664
Sito
Questo locale è come una tipica piola piemontese, ossia un tipico locale della tradizione torinese in cui si degustano piatti della tradizione, dal vitello tonnato ai plin o al bonet, abbinati a ottimi vini.
Inoltre, questo locale non nutre solo la “pancia”, ma anche lo spirito: propone infatti una vasta scelta di libri da sfogliare e leggere tra un boccone e un sorso di vino.
Questi sono solamente alcuni dei ristoranti di Torino come le preparazioni tipiche di cui abbiamo parlato. Per raccontarvi l’intera offerta gastronomica di questa città probabilmente non basterebbe un libro!
Voi conoscevate già queste golosità tipiche piemontese? Ne conoscete altre? Scrivetecelo nei commenti!
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