Viaggiare in Italia in carrozzina: i consigli da conoscere

 Viaggiare in Italia in carrozzina: i consigli da conoscere
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Quante volte abbiamo sentito espressioni come “persona cosmopolita” o “cittadino del mondo“? Tutte le volte che ascolto frasi del genere inizio a sognare a occhi aperti di poter viaggiare in Italia in carrozzina, come una perfetta cittadina del mondo.

Essere disabili non dovrebbe mai essere sinonimo di stare chiusi a casa. Sono qui per dirvi che anche voi, potete essere cittadini del mondo. Come? Lo scoprirete in questo articolo! Partendo dalla mia esperienza personale, ho deciso di raccontarvi cosa significa esplorare il mondo e, più precisamente, come viaggiare in Italia seduti h 24 su una carrozzina.

Scoprite con noi consigli e strategie per viaggiare serenamente in Italia in carrozzina!

Donna in sedia a rotelle da una terrazza, vista panoramica Firenze
@laferrante_91

Il diritto e il bisogno di viaggiare

Viaggiare ha come inevitabile conseguenza una crescita, un’evoluzione dell’individuo che viene a contatto con storie, culture e luoghi diversi. Aprire i propri orizzonti, esplorando e viaggiando, infatti, porta al benessere e miglioramento psico-fisico.

Viaggiatrice in carrozzina che si trova al Parco Archeologico di Selinunte, Cave di Cusa e Pantelleria. Andare oltre le barriere architettoniche e viaggiare in carrozzina in Italia è possibile
@saraceniflavia

Il diritto al viaggio dovrebbe rientrare tra i diritti universali dell’essere umano. Viaggiare è una cosa molto seria e profonda che va al di là dello sfizio o del passatempo personale: è strettamente collegata alla nostra sete di conoscenza e libertà!

Viaggiare in Italia

Quale punto di partenza migliore per imparare a spostarsi della propria terra d’origine? Capire come viaggiare in Italia in carrozzina non è molto semplice, la strada per una corretta inclusione è ancora lunga, ma questo non deve scoraggiare o spingere a rinunciare.

L'influencer e donna disabile Laura Miola seduta sulla scalinata di Minturno, Latina, Lazio.
@laura.miola

Quel che bisogna fare, infatti, è trovare le strategie più adatte alla propria condizione di mobilità e alle proprie esigenze personali. Eccovi quindi i miei consigli pratici.

1. Individuare e valutare il luogo da visitare

Questo passaggio semplice e basilare diventa fondamentale quando ci si trova a dover includere una sedia a rotelle in un viaggio: un posto non vale mai l’altro. Ci sono esigenze logistiche da valutare, per quanto ci si possa adattare alla natura di un posto ci sono ostacoli oggettivamente insuperabili, e bisogna anche tenere conto cosa ci piace o meno fare in viaggio.

Viaggiare in Italia in carrozzina: i consigli da conoscere
Foto di Element5 Digital su Unsplash

Come valutare al meglio una meta e capire se è effettivamente accogliente per viaggiatori e viaggiatrici in carrozzina?

Non c’è una risposta certa e univoca, ma ecco cosa vi consiglio:

  • Ricerca incrociata: tra TripAdvisor, Booking.com, Airbnb e siti ufficiali (controllo di alloggi e località accessibili, analisi delle recensioni relative all’agibilità);
  • Richiesta informazioni e conferma: una volta individuato la località e l’alloggio che sembrano più congeniali. Utilizzo, infatti, tutti i canali a disposizione per accertarmi che l’effettiva accessibilità corrisponda alla percentuale di agibilità dichiarata dal sito;
  • Possibile confronto: quando possibile, molto utile è il confronto con persone che hanno una situazione di difficoltà simile alla propria che abbiano già fatto lo stesso viaggio. A tal proposito, un sito interessante potrebbe essere Viaggi senza barriere.

2. Scegliere attentamente il modo più adatto di viaggiare

Una cosa da non sottovalutare mai quando si è in sedia a rotelle è la scelta della modalità di spostamento. Secondo la mia personale esperienza i mezzi di trasporto migliori sono la macchina e il treno. Il tutto, chiaramente, varia a seconda della natura del luogo, di ciò che si ha intenzione di fare e del tempo a disposizione.

Ragazza disabile motoria in attesa di prendere un treno diretto a Napoli.
Italia in carrozzina
Eccomi qui in attesa del treno!

3. Valutare bene con chi viaggiare in Italia in carrozzina

Avendo diversi gradi di autonomia, quando si decide di pianificare un viaggio è spesso necessario farlo con la compagnia di una o più persone. Ciò implica necessariamente un rapporto di convivenza continuo e prolungato per cui diventa importantissima la scelta dei nostri compagni e/o compagne di viaggio.

Devono essere persone fidatissime, a cui vi affidereste a occhi chiusi, certi del fatto che insieme a loro sarete in grado di superare qualsiasi problema o difficoltà. Inoltre, è estremamente importante tenere in considerazione i desideri e i gusti anche di chi ci accompagna.

Viaggiatrice disabile a Santa Lucia, Napoli, Campania, Italia!
Foto di Alessandra Matta per Kappuccio

La nostra scelta di compagnia non è stata casuale, ma dettata dal desiderio e dalla voglia di vivere quella determinata avventura con quella precisa persona. Senza nessuno con cui condividere la nostra esigenza di esplorare il mondo, infatti, resteremmo fermi nello stesso punto per gran parte della nostra vita.

Questo non solo è il modo migliore per ringraziare, ma aumenta anche la complicità nei rapporti e nelle situazioni.

4. L’importanza di essere almeno in tre

Quando si affronta un viaggio con qualcuno in carrozzina è fortemente consigliato essere almeno in tre. In questo modo, infatti, gli sforzi e le responsabilità non gravano su una sola persona, ma vengono distribuiti in egual misura.

Cinque compagne di viaggio a Polignano A Mare. La ragazza a sinistra è attrezzata di three ryde
@saraceniflavia

Così facendo, inoltre, anche se dovessero sorgere intoppi, nel complesso risulterà un’esperienza piacevole, serena e costruttiva per ogni componente del gruppo. Tanto più sarà numeroso, minore sarà lo sforzo e lo stress.

5. Fattore autonomia e viaggiare in Italia in carrozzina

Per non far sentire l’altra persona vincolata a noi è fondamentale ritagliarsi un’angolo di autonomia quanto più ampio possibile. Ovviamente tenendo bene in conto le proprie condizioni e possibilità fisiche.

Viaggiatore in sedia a rotelle  si muove autonomamente con three ryde
@federicomartelloofficial

6. Alla ricerca del “Sì, si può fare”!

Foto di Zachary Kyra-Derksen su Unsplash

Quando partiamo per una determinata meta dobbiamo prepararci all’idea che il percorso che faremo potrebbe non coincidere esattamente con quello che abbiamo in mente. Quando ho iniziato a girare l’Italia partivo convinta che avrei visto per filo e per segno tutto ciò che mi ero prefissata. Con l’esperienza ho capito che non sempre è possibile.

I primi tempi ogni volta che mi sentivo dire che non era possibile per me fare una determinata attività mi infuriavo molto. Tuttavia, se c’è una cosa che ho imparato è che per ogni “No, non puoi” c’è e ci sarà sempre un “Sì, si può fare”!

Se ci si focalizza soltanto su quello che ci viene negato, invece di essere un’esperienza costruttiva e liberatoria, la nostra avventura si trasformerà in una sorta di supplizio. Il segreto è partire con l’entusiasmo a tremila, ma con zero aspettative!

In questo modo sarà molto più semplice far fronte agli imprevisti e affrontarli con tenacia, senza permettere a loro di smorzare lo spirito con cui si è partiti.

7. Viaggiare in Italia in carrozzina significa sapersi adattare

Foto di Charles Deluvio su Unsplash

Più che un suggerimento questo è un dato di fatto comune a tutti i viaggiatori del mondo! La capacità di adattamento è tra le cose più importanti in assoluto nella pianificazione e nell’attuazione di un viaggio.

Per i viaggiatori in sedia a rotelle, inoltre, questo fattore assume un’importanza ancora maggiore: il grado di mobilità (seppur parziale) che si ha, gioca un ruolo importante nella scelta di come e dove alloggiare.

Nel mio caso, nonostante abbia una mobilità altamente ridotta e non possa fare a meno della carrozzina, riesco a stare in piedi, fare brevi tratti di strada e qualche scalinata (a patto che sia corta e con gradini larghi) se sorretta da terzi. Questo mi permette di aggirare determinati ostacoli e inaccessibilità laddove possibile.

8. Vivere a pieno il posto scelto

Foto di Phạm Trần Hoàn Thịnh su Unsplash

Il penultimo consiglio che mi sento darvi su come viaggiare in Italia in carrozzina è quello di osservare e vivere pienamente e in toto il luogo in cui vi trovate. Immergervi a trecentosessanta gradi nel posto in cui siete, infatti, vi aiuterà a capire meglio come muovervi al suo interno, anche nelle situazioni di maggiori difficoltà.

Attraverso un’attenta osservazione è possibile notare:

  • Struttura delle strade;
  • Livello delle barriere architettoniche;
  • Predisposizione delle persone del posto a offrirvi eventuale aiuto.

L’osservazione, infine, può rivelarsi un ottimo modo per prendere le misure e valutare attentamente la natura complessiva del luogo, laddove si ha intenzione di ritornarci una seconda o una terza volta.

9. Appunti a posteriori

Foto di David Travis su Unsplash

Per concludere, per chiunque (persone in carrozzina e non) è consigliabile, durante il viaggio di ritorno, fare un bilancio a posteriori dei pro e dei contro del viaggio. Se potete, fatelo per iscritto. Questo vi tornerà utile per le vostre partenze future. Vi consentirà, infatti, di orientarvi meglio e non di farvi cogliere impreparati. O per lo meno, di esserlo il meno possibile!


Questi sono i miei dieci consigli su come viaggiare in Italia in carrozzina. Spero possano tornare utili a quante più persone possibili. E voi avete altri suggerimenti utili? Fatecelo sapere nei commenti!

Se siete in cerca di mete belle e accessibili, date un’occhiata anche ai 5 parchi italiani inclusivi dove fare picnic.

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Alessandra Matta

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