SlowSud: il ristorante “terrone” porta il Sud a Milano

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I proprietari e ideatori di SlowSud, si definiscono:

cinque sognatori terroni con un solo obiettivo: portare il calore del SUD in giro per il mondo.

Dal sito Slow-Sud

Da quando nel 2018 hanno aperto il loro primo punto vendita, situato nel cuore di Milano tra Duomo e Cordusio, una semplice bottega terrona (Putìa) che vendeva (e continua a vedere), succulenti panini dai sapori meridionali, questo ristorante ha fatto tanto parlare di sé.

Nel 2021 SlowSud è stato anche premiato da Alessandro Borghese, nel celebre programma 4 Ristoranti, come miglior ristorante con delivery di Milano.

Date le premesse, approfittando dell’apertura del loro secondo ristorante, in Via Sacco 6, zona De Angeli, e spinti dalla curiosità di provare autentici sapori del Sud, siamo finalmente andati a provare la loro cucina.

Secondo Kappuccio, Slow-Sud ha centrato l’obiettivo che si era prefissato?
Per scoprirlo, continuate a leggere!

Location

SlowSud De Angeli
Foto di @Kappuccio

A primo impatto, ci sono piaciute subito le ampie vetrate che permettono l’ingresso di molta luce nel locale di giorno, e danno una bella sensazione di calore interno a chi sta per entrare.
Fiore all’occhiello, poi, le altalene come sedute per i tavoli proprio in vetrina.
Forse però, qualche tendaggio leggero, soprattutto per proteggere dal sole negli occhi a pranzo, sarebbe necessario.

Sull’accoglienza però nulla da dire, la ragazza al bancone ci ha accolte con un caldo sorriso e, vista la tranquillità del locale quella sera, ci ha permesso di scegliere il tavolo che più preferivamo (ahimè, le altalene erano occupate).
A conclusione del benvenuto, un calice di prosecco in omaggio dalla casa.

Il menù di SlowSud è conciso e poco dispersivo. Ci sono quattro, massimo cinque, scelte per ogni portata (a esclusione del dessert): abbiamo apprezzato sia la varietà di proposte culinarie tipiche del Sud che la presenza di piatti vegetariani e vegani.

Antipasti

Come antipasto siamo partite dalla Sicilia, scegliendo le panelle e la caponata.
Le prime erano croccanti fuori e morbide dentro, accompagnate da scaglie di ricotta salata, prezzemolo e olio alla menta che, a nostro parere, dava un tocco di freschezza in più al piatto, smorzando la frittura.
La caponata invece, ci ha sorpreso ricordandoci più un ciambotto pugliese, rispetto a quella classica e sugosa Siciliana. Le melanzane però erano rigorosamente fritte e il tutto sormontato da fette pane carasau (insomma, una reunion del Regno delle Due Sicilie, con influenze pugliesi). Buona e più leggera di quella classica, ma sicuramente diversa da quella che ci si potrebbe aspettare.

Per chi però volesse osare con il piccante, SlowSud propone anche dei crostini con nduja calabrese, mentre per i Campani è d’obbligo assaggiare la loro parmigiana (dando uno sguardo ad altri tavoli, sembrava davvero invitante).

Primi

Con i primi invece, abbiamo fatto un salto in Puglia con le orecchiette alle cime di rapa e sulle isole minori con le linguine al ragù di cernia.
Che dire, le orecchiette hanno vinto a mani basse e, nonostante la rivisitazione proposta della ricetta classica, hanno saputo riportarci davvero nelle masserie pugliesi. La pasta era callosa come si conviene e le cime erano servite sotto forma di crema, per nulla amara. Il piatto era poi arricchito con un capuliato (simil pesto) di pomoro secco che conferiva un’ottima sapidità e dei crostini di pane fritto, probabilmente insaporito con aglio, che dava un tocco di croccantezza perfetto. Come guarnizione finale, tranquillamente opzionale, una mozzarellina di bufala.

Secondi

secondi SlowSud - involtini Siciliani
Foto di @Kappuccio

Siamo tornate poi in Sicilia con il secondo, optando per gli involtini alla Siciliana. A un primo sguardo al piatto, ci erano sembrate polpette, tanto che pensavamo si fossero sbagliati visto che in menù c’erano anche quelle, ma vista la mancanza del sugo abbiamo capito che invece era solo la forma a trarre in inganno. Sia al taglio che al palato infatti, ecco smascherata l’identità dell’involtino di carne bovina.
Superano la prova assaggio sicuramente per il sapore deciso, forse un pochino sapido, ma vista la presenza sia della pasta d’acciughe che del grana è comprensibile. Tuttavia, proprio per via dell’intensità dei sapori e del mix di ingredienti secchi, a nostro parere mancava una salsa che ammorbidisse il tutto.

Dolci

dolci SlowSud - Cannolo scomposto
Foto di @Kappuccio

Ovviamente, al Sud, vuoi farti mancare il dolce? Assolutamente no!
Il menù propone più che altro dolci siciliani, a eccezione del Babà napoletano. Visto che però noi non siamo amanti dei dolci alcolici, l’indecisione era tra Biancomangiare alle mandorle e cannolo scomposto. Alla fine, dato lo stomaco ormai sazio, abbiamo diviso il cannolo. Buona la crema di ricotta, non troppo dolce e stucchevole (come purtroppo spesso accade), ma quello che ci ha stupito è stata la cialda spezzata: super croccante e con un tocco di cannella che dava una marcia in più! Peccato solo che, in relazione alla quantità di crema, avremmo preferito ci fossero almeno quattro cialdine anziché due.

Avvicinateci al bancone, quasi rotolando, ci siamo però subito pentite di non aver preso il Biancomangiare. “Perché mai?” direte voi. Semplicemente perché ci siamo ritrovate subito davanti un piattino con due mini cannoli che SlowSud offre sempre a fine pasto ai suoi commensali. Sia mai che abbiate mangiato poco!
Dopo un primo sguardo di stupore e un bel respiro profondo d’incoraggiamento, ci siamo sacrificate per non rifiutarli, ma in effetti, come dolce sarebbe stato sufficiente accompagnato da un caffé.


In conclusione, possiamo dire che, anche se con qualche rivisitazione in chiave moderna, la cucina di SlowSud parla di un meridione verace. Non si limita, inoltre, a proporre sapori di un’unica regione del Sud Italia, ma ne include diverse: dalla Puglia alla Campania, sino alla Calabria e, ovviamente, alla classica Sicilia.
Per questo, e per il calore e la passione trasmessi, per Kappuccio, SlowSud ha sicuramente centrato il suo obiettivo e noi non vediamo l’ora di andare a testare anche i loro panini gastronomici di Putia (la loro bottega). Stay tuned!

📍SlowSud
Indirizzo: Via delle Asole 4, Milano (MM1/MM2) / Via Luigi Sacco 3, Milano (MM1)
Orari: Lun – Ven 12:30/14:30 – 19:30/22:00
Sab – Dom 12:30/15:30 – 19:30/22:30
Contatti: Duomo 02 7200 2595 – De Angeli 02 8295 2742
Sito

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Carolina Marino

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