La nascita di Sanremo: i primi anni del Festival
“Signore e Signori, benvenuti al Casinò di Sanremo per un’eccezionale serata organizzata dalla Rai, una serata della canzone con l’orchestra di Cinico Angelini”. Queste furono le parole di Nunzio Filocamo in apertura del primo Sanremo il 29 gennaio del 1951. Ma come è avvenuta la nascita di Sanremo?
Oggi con Kappuccio partiremo per un viaggio all’interno della tradizione musicale italiana partendo proprio dalla nascita di Sanremo.
La nascita di Sanremo
Sembra incredibile ma il Festival della canzone italiana, ai tempi di questa prima introduzione, trovò spazio soltanto in piccoli quotidiani dell’epoca. Se pensate che i partecipanti fossero 25/26 e che lo show durasse molteplici ore, scordatevelo: i partecipanti erano soltanto 3 ma attenzione, attenzione, essi presentavano tutte le 20 canzoni in gara.
Una delle partecipanti più ricordata è Nilla Pizzi, con la sua “Grazie dei fiori”. Se non la conoscete, andate a recuperarla. Scoprirete di conoscerla di sicuro.
Quindi abbiamo detto: la televisione non esisteva (era la radio, infatti, la vera protagonista della comunicazione), l’idea sembrava dover rimanere relegata al Casinò di Sanremo e il pubblico era scarso. Proprio per riparare a questo enorme “vuoto”, però, fu deciso di sistemare le persone intorno a dei tavolini che, ahinoi, rimasero vuoti.
La trasmissione televisiva
L’inizio di Sanremo sembrava aver già conosciuto il suo traguardo ma dopo il primo, nitido, biglietto di presentazione, dal 1952 un numero sempre più crescente di autori ed editori cercarono di essere ammessi al Festival. Il risultato fu presto visibile: furono presentate 140 canzoni in più.
Dal 1953, due anni dopo, sparirono i tavolini della sala e gli ospiti poterono entrare soltanto se muniti di invito. Già ai tempi, infatti, i bagarini vendettero gli ingressi sottobanco per la cifra di 10.000 lire (130 euro di oggi, ma per i tempi una cifra altissima).
I nasi si riempirono sempre di più del profumo di affari e la stampa iniziò a interessarsi al fenomeno nascente e, due anni dopo, nel 1956, ci fu la prima diretta televisiva alle 22.45. Fu così che venne sancita la nascita del Festival della canzone italiana.
La gente, in pieno dopoguerra e con un immenso desiderio di rinascita, aveva voglia di cantare, di prendere aria e buttarla fuori sotto forma di canto. Dai balconi della penisola, iniziavano a sentirsi i primi ritornelli delle canzoni sanremesi.
Il juke box della storia di Sanremo
In questo box inseriremo i vincitori di Sanremo per la decade Cinquanta-Sessanta:
- 1951: Grazie dei fiori di Nilla Pizzi
- 1952: Vola colomba di Nilla Pizzi
- 1953: Viale d’autunno di Carla Boni e Flo Sandon’s
- 1954: Tutte le mamme di Giorgio Consolini e Gino Latilla
- 1955: Buongiorno tristezza di Claudio Villa e di Tullio Pane
- 1956: Aprite le finestre di Franca Raimondi
- 1957: Corde della mia chitarra di Claudio Villa e Nunzio Gallo
- 1958: Nel blu dipinto di blu di Domenico Modugno e Johnny Dorelli
- 1959: Piove (Ciao ciao bambina) di Domenico Modugno e Johnny Dorelli
Sanremo inizia a Volare
Se diciamo Sanremo, è impossibile non pensare a Volare e a quell’immagine in bianco e nero di un Modugno a braccia aperte. La svolta della nostra storia su come nasce Sanremo, infatti, si presenta in quel preciso momento. La canzone italiana per eccellenza.
Nel 1958, in perfetto tempismo con il boom economico, l’Italia si dipinse di blu. Il Festival di Sanremo era soltanto ai suoi inizi, ma se doveste essere interessati, qui su Kappuccio potrete trovare le nuove puntate sulla storia della nascita di Sanremo nelle due puntate: anni ’60 e ’70 e anni ’70 e ’80.
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