Palermo segreta: luoghi nascosti e street food
Di Palermo hanno scritto in tanti e il suo fascino conquista ogni viaggiatore. Una visita obbligata per chiunque passi dalla splendida Sicilia, ogni travel blogger ha il proprio itinerario di questa città dai mille volti. Con noi scoprirete le meraviglie della Palermo segreta… e cosa mangiare durante la scoperta!
Siete già stati a Palermo e vorreste vedere qualcosa di diverso dalle attrazioni principali? Continuate a leggere, siamo qui per svelarveli!
Palermo segreta: la Chiesa di San Giovanni dei lebbrosi
La Chiesa di San Giovanni dei lebbrosi, costruita nel 1071, è il primo dei palazzi normanni di Palermo, un luogo segreto e ancora poco frequentato dai turisti.
Deve il suo nome all’ospedale organizzato all’interno, nel corso del XII secolo, per accogliere chiunque fosse ammalato e soffrisse per la lebbra. Nei primi decenni del 1900 venne restaurata e riportata alla bellezza originaria. Si tratta di un posto poco conosciuto perché si trova nella zona industriale di Palermo, fuori dai normali giri turistici.
La Cripta delle Repentite
Per trovare luoghi nascosti bisogna addentrarsi in storie misteriose e a tratti inquietanti. E in una città come Palermo, con la sua storia millenaria e le tante dominazioni subite, un solo luogo può conservare secoli di storia e di trasformazioni.
È proprio quello che successe con la Cripta delle Repentite. Siamo nel 1512 quando un chierico, Vincenzo Sottile, decide di trasformare il sito in cui si trovava la casa di famiglia in un luogo sacro dedicato a Maria della Grazia.
Dodici anni dopo, proprio al numero 81 di Via Divisi (o Via dei Biciclettai), suor Francesca dei Duchi della Verdura fece acquistare il sito alla famiglia, per fondare un monastero che seguiva la regola del Monte Oliveto. Alla sua morte, le suore rimaste erano talmente poche che il monastero venne chiuso e le zelanti suore trasferite altrove.
La storia di questo palazzo non si ferma mica qui: l’Autorità ecclesiastica di Palermo decise che il convento sarebbe stato il luogo perfetto per ospitare le “ree – pentite”, ovvero le donne che si erano date alla prostituzione in passato e che decidevano di redimersi entrando in monastero.
Nel 1866 il convento fu abolito e, pochi anni dopo, la Chiesa e la Cripta furono nascoste per sempre. Nel 2005 si decise di ristrutturare la zona e, grazie agli scavi, la Cripta venne restituita alla sua città.
Cosa accadeva qui dentro? I corpi delle Repentite venivano posti all’interno di particolari “colatoi” che consentivano la naturale essiccazione. Una volta essiccati, i feretri venivano tumulati.
Oggi, in Via Divisi n°81, c’è una sede dell’Università di Palermo e, nascosta al di sotto ma ancora accessibile, la Cripta.
Palermo segreta: palazzina cinese e…
Che Palermo sia stata crocevia di mille culture lo sappiamo, è scritto su ogni libro di storia. La città però non cessa mai di ricordarcelo, regalandoci piccole perle nei posti più strani. Volete un esempio? Il palazzo cinese!
All’interno del Parco della Favorita c’è una costruzione che non ci si aspetterebbe: un palazzo che da fuori (e anche dentro, in realtà) ricorda in tutto e per tutto la tradizione orientale.
Nel 1799 Ferdinando III di Borbone decise di adeguarsi alla moda dell’epoca, che prevedeva la costruzione di sedi di stampo orientale e unione di stili diversi, chiedendo a Venanzio Marvuglia di edificare un palazzo speciale. Oggi, nella palazzina cinese, il neoclassicismo, il gusto orientale e il romanticismo letterario si incastrano perfettamente.
… Camera delle Meraviglie!
Vi è mai capitato di sentire parlare della “Camera delle Meraviglie”? Siamo in Via Porta di Castro n°239 e, ancora una volta, una piccola ristrutturazione ha portato alla vita un luogo nascosto e dimenticato.
Durante i lavori di recupero di una piccola stanza vicino a Palazzo Reale, vennero fuori tracce di una parete interamente dipinta di blu e di iscrizioni d’argento e d’oro in lingua araba.
Le parole, che corrono e si ripetono lungo tutte le pareti, recitano “Sia lodato Dio, niente è simile a lui”. Sono disposte in 7 righe, 7 sono gli accessi alla camera e 7 sono le lucerne su ogni lato della volta, simbolo della luce del Corano. Anche le porte e la volta della sala sono decorate.
Il simbolismo ricorrente e la perfezione con cui è stata decorata la Camera delle Meraviglie fa pensare a un committente importante, vicino alla cerchia dell’arabista Michele Amari. L’edificio che contiene la “Camera delle Meraviglie”, in quel periodo, apparteneva ad un personaggio di spicco dell’epoca: Stefano Sammartino, duca di Montalbo, Ministro delle Finanze e Capo della Polizia dei Borbone.
Le Prigioni di Palazzo Chiaramonte Steri
Anche a Palermo, fra il 1500 e il 1600, l’Inquisizione mieteva vittime e prigionieri. I segni di questo dolore sono impressi, sottoforma di frasi, preghiere, disegni e citazioni, fra le mura del Palazzo Chiaramonte Steri. I prigionieri che venivano rinchiusi qui tentavano di lasciare traccia di sè, della propria storia e della propria speranza in ogni lingua: arabo, inglese, latino o nel proprio dialetto.
Gli scavi del Novecento, guidati da Giuseppe Pitrè portarono alla luce disegni, graffiti, firme e componimenti. Oggi queste testimonianze sono aperte al pubblico, nonostante il Palazzo sia sede dell’Università.
📍Prigioni di Palazzo Chiaramonte Steri
Indirizzo: Piazza Marina 59, Palermo
Orari: lunedì – venerdì: 15:00 – 20:00
sabato, domenica, festivi: 10:00- 20:00
Prezzi: 8,00 € intero
5,00 € ridotto (over 70, gruppi 10+, insegnanti, giovani 10-25)
gratuito per studenti Unipa, bambini sotto i 10 anni, guide turistiche e disabili
Contatti: tel. 09123893780 – mail biglietteria.steri@coopculture.it
Palermo e lo street food da paura
A furia di camminare fra la Palermo segreta vi sarà venuta fame, quindi non possiamo lasciarvi senza consigliarvi il meglio dello street food siciliano. La tradizione di Palermo a proposito della carne è particolare: milza e polmone di vitello cotti nello strutto farciscono il pane ca’ meusa. Pare che il più buono sia quello di Porta Carbone alla Cala.
Le interiora di vitello cotte alla brace sono le protagoniste della stigghiola, un lungo stecchino che potrete portare con voi lungo il tragitto. A mettere davvero d’accordo tutti, però, sono le 3 meraviglie dello street food di Palermo: l’arancina, lo sfincione e le panelle. L’arancina ormai la conosciamo tutti e le panelle, crocchette di farina di ceci spesso adagiate dentro un panino, stanno spopolando in tutta Italia. Lo sfincione, conosciuto un po’ meno, è una sorta di pizza alta condita con salsa, cipolla, acciuga e caciocavallo. Dove mangiarla? Da nni Francu u’ Vastiddaru, ovviamente!
Anche oggi siamo arrivati alla fine dei nostri consigli alla scoperta della Palermo segreta, nascosta e poco conosciuta. E, come vedete, non mancano mai i riferimenti al suo ottimo street food! Voi avete già visitato questi posti? Avete il vostro street food preferito? Fatecelo sapere nei commenti!
La tradizione culinaria di Palermo non si esaurisce per strada, la trovate anche nei primi piatti dei ristoranti, quindi non perdetevi i piatti tipici della città!
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In copertina foto di Ricardo Gomez Angel su Unsplash.