In sella in Toscana: cicloturismo per amanti della bici

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La Toscana è una terra verdeggiante, collinosa, pittoresca e ridente. Creata da borghi antichi che dominano ampie valli cosparse di olivi cipressi vigneti. Ornata di città colme di tesori, memoria di un grande passato. Ma il futuro lo si costruisce giorno per giorno, nelle scelte consapevoli, di mantenimento della qualità di vita, di rispetto per ciò che la natura offre. L’utilizzo della bicicletta, per chi da sempre la ama e per chi vi si approccia anche oltre la consuetudine sportiva, rappresenta uno snodo cruciale nel progresso. Il cicloturismo in Toscana un’esigenza che siamo lieti di mostrarvi.

Come spesso accade a Kappuccio ci si approccia a tutto ciò che possa fornire i mezzi adeguati alla salvaguardia del patrimonio naturale dell’Italia con entusiasmo. Con la consapevolezza che ogni goccia nel mare faccia la differenza. Partiamo quindi in sella alla scoperta di una Toscana diversa, nella quale la bici ci farà da fedele compagna. Per scoprire tutte le sue meraviglie.

La Toscana e le sue bellezze

Bellezze di Toscana foto unsplash di @domenicoloia

Lo splendido paesaggio toscano, forse uno dei più belli al mondo, è stato plasmato nella forma e nel tempo dall’abile mano dell’uomo. Nella coltivazione della terra, nella costruzione di ville e borghi suggestivi si evidenzia questo stato delle cose. La saggezza applicata alla bellezza. Se la si ammira dall’alto la Toscana presenta se stessa come una regione prevalentemente collinare, dall’aspetto vario. Con tanti dei suoi colli disseminati di olivi e cipressi, altri coperti di viti (Chianti e Montepulciano ad esempio). E zone dal terreno argilloso, prive di vegetazione (le “crete” nei dintorni di Siena).

Le montagne costituiscono circa un quarto dell’intero territorio toscano e sono coperte di boschi di castagni e faggi. La pianura occupa invece una minima parte della regione e si caratterizza per un’intensa coltivazione. Nella Maremma si trovano mandrie di bufali. La zona costiera è, in parte, ricca di vegetazione di tipo mediterraneo, laddove la natura ha mantenuto uno spazio significativo al di là degli insediamenti turistici. Negli ambienti ancora relativamente selvaggi la fanno da padroni gli alberi, con il loro imponente aspetto. Pinete di pini italici e marittimi, zone coperte di fitta boscaglia con pini, lecci, querce, alloro. Cespugli a più bassa statura di ginepro, mirto, rosmarino, lavanda. Habitat perfetto per cinghiali, lepri, volpi, per l’istrice ed il gatto selvatico. E poi un nutrito gruppo di volatili (pernice, fagiano, starna, quaglia).

Il vento di Libeccio, che proviene caldo dall’Africa, avvolge la costa dell’isola d’Elba e delle altre isole minori, rendendole floride di macchia mediterranea e di una flora dai caratteri tipicamente meridionali.

Cicloturismo in Toscana tra borghi e città d’arte

Fino ad ora abbiamo guardato alla Toscana solo come un turista che, in sella alla sua bici, si muove senza sosta cullandosi delle bellezze di natura. Ma volendo posarsi a prendere fiato, si possono visitare borghi dalle fattezze suadenti. Tra quelli catalogati come i più belli d’Italia, la Toscana ne annovera parecchi (Anghiari, Barga, Buonconvento, Campiglia marittima, Capalbio, Casale marittimo, Castelfranco di Sopra, Castiglione di Garfagnana, Cetona, Coreglia Antelminelli, Giglio Castello, Loro Ciuffenna, Lucignano, Montaione, Montefioralle, Montemerano, Montescudaio, Palazzolo sul Senio, Pitigliano, Poppi, Populonia, Porto Ercole, Raggiolo, San Casciano dei Bagni, San Donato in Poggio, Santa Fiora, Scarperia e San Piero, Sovana, Suvereto.)

Infine le città storiche e d’arte veri e propri scrigni della cultura italica, per una regione a fortissime tinte museali. Dove fiorì la lingua italiana e nacquero alcuni dei più grandi artisti e poeti di tutti i tempi. Firenze (Dante Alighieri, Brunelleschi, Giotto, Leonardo, Macchiavelli), Arezzo (Michelangelo Buonarroti, Francesco Petrarca, Masaccio), Lucca (Giosuè Carducci), Pisa (Galileo Galilei), Grosseto, Livorno (Modigliani), Siena (Jacopo della Quercia) e ancora Pistoia, Volterra, Prato, Montecatini…

Cicloturismo, un termine che sprigiona potere

Il potere di una bicicletta foto da unsplash di @sujeethpotla

Il cicloturismo è una tipologia di turismo che si pratica, nella sua forma di base, con il solo ausilio della bicicletta. Talvolta può essere supportato dall’utilizzo anche dei treni, come mezzi di trasporto alternativo. Spesso si fa ricorso a vere e proprie agenzie organizzative che supportino nella logistica il viaggio. A differenza del turismo di massa, esso possiede innanzitutto una caratteristica di tipo economico. Viaggiando in bicicletta pertanto si risparmia. Inoltre da non sottovalutare è l’aspetto più virtuoso di questa scelta: le due ruote sono senza alcun dubbio il sistema meno inquinante per spostarsi. I cicloturisti si considerano infatti una comunità legata sì da una passione, ma soprattutto da un modello di approccio alla vita e alla comunità che ci circonda di tipo solidale. Ambientalismo, rispetto del prossimo, curiosità, adattabilità sono alcune delle caratteristiche migliori degli amanti della pedalata.

Ma non dimentichiamoci del fatto che la biciletta costa fatica, tempra ed attenzione ai dettagli. Ad iniziare dall’equipaggiamento con il quale si intende intraprendere ogni avventura. Non si può semplicemente indossare uno zaino e mettersi in marcia, perché potrebbe essere pericoloso. Occorre dotarsi di portapacchi (anteriore soprattutto) o carrellini. Il bickepacking è una soluzione ancora più sofisticata. Si tratta infatti di una tipologia di carico del bagaglio in bici, tipico degli itinerari di montagna che necessitano di più giorni di cammino. Si utilizzano in questo caso borse da attaccare direttamente alla bicicletta senza portapacchi posteriore e borse laterali. Altri accessori fondamentali sono poi caschetto, giubbino catarifrangente, specchietto retrovisore, kit di riparazione di prima necessità e catena antifurto.

Cicloturismo un patrimonio da promuovere e tutelare

Sono diversi gli enti e le associazioni che aiutano il cicloturista durante i suoi viaggi, tra essi va ricordata la FIAB (Federazione Italiana Ambiente e bicicletta) che ha tra le sue finalità la diffusione della bicicletta come mezzo di trasporto ecologico e intelligente. Esistono inoltre operatori specializzati che forniscono assistenza a varie problematiche.

Il cicloturismo sta diventando una risorsa turistica importante per molti paesi europei (Svizzera, Germania, Austria, Paesi Bassi, Francia, Spagna, Repubblica Ceca, Slovenia) che lo favoriscono attraverso investimenti infrastrutturali moderni, in modo tale da valorizzare contemporaneamente anche le bellezze del loro territorio.

Il cicloturismo in Toscana è istituzione

La Toscana, una pista naturale foto da unsplash di @melimascella_

Da quello che abbiamo imparato fino ad ora, gli ingredienti ci sono tutti per un piatto succulento. Abbiamo una terra desiderosa di farsi esplorare. Ricca di sostanza, declinata in un paesaggio accogliente. E sappiamo quanto l’intraprendenza e la tenacia del buon ciclista rendano la pratica del cicloturismo altrettanto avvincente. (Con le nozioni di base acquisite). Sarà per questo che il cicloturismo in Toscana viene spiegato, seguito, disciplinato nei minimi particolari. Tantissimi sono i percorsi sorti a tale scopo. E tanto é anche l’impegno di chi vuole promuovere questo modo diverso, originale, di immergersi nel territorio più autentico.

Proprio per questo dalla collaborazione tra Toscana Promozione Turistica e Fondazione Sistema Toscana é nato il nuovo Atlante di percorsi cicloturistici della regione, al cui interno si possono trovare (al momento) circa 150 itinerari per un totale di 600 km.


Allora non resta che scegliere la direzione, equipaggiarsi a dovere, munirsi di volontà, provviste e… partire all’avventura!

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Nicoletta Spinozzi

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