MEXICO. Chichen Itza. 2002

Martin Parr a Bologna: perché la mostra è da non perdere

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Se vi dicessi che è in corso una mostra che parla di tutti noi? Quella di Martin Parr a Bologna! L’esposizione documenta con ironia la nostra società e le sue contraddizioni. La mostra è tra gli eventi più interessanti dell’agenda culturale italiana di questo inverno e non potete perderla!

Martin Parr è un cronista del contemporaneo. Le sue fotografie, che a una prima occhiata appaiono esagerate o addirittura grottesche, ci ritraggono in azioni quotidiane e banali, colori sgargianti e prospettive insolite. I suoi sono scatti originali e divertenti, accessibili a tutti e facilmente comprensibili.

Tra il bianco e nero e il colore, la mostra ripercorre la carriera del fotografo che indaga l’essere umano e le sue contraddizioni. Pronti a scoprire tutto su Martin Parr e la sua mostra a Bologna?

Martin Parr – la fotografia come sociologia visiva

In questo scatto in mostra a Bologna le visitatrici del museo sembrano protagoniste di un fumetto, proprio come la scena che ha ispirato l’opera di Pop Art che stanno osservando.

Tempo libero, consumo e comunicazione sono i concetti alla base della ricerca del fotografo britannico che da diversi decenni viaggia in giro per il mondo. I suoi scatti indagano le caratteristiche nazionali e i fenomeni internazionali per accentuare le nostre peculiarità culturali. Parr accende riflettori su abitudini e comportamenti familiari. Presentati però, in modo completamente nuovo. Il fotografo dà vita alla propria immagine di società. Permettendoci di combinare l’analisi dei segni visibili della globalizzazione con esperienze visive insolite.

Il suo stile così personale si applica a diversi contesti. La fotografia d’arte, le mostre e i libri d’arte, la moda, la pubblicità e il giornalismo. In questo modo, Martin Parr ha superato la tradizionale separazione tra i diversi tipi di fotografia. Grazie a questo approccio integrativo, al suo stile e alla scelta dei temi, è da tempo un mostro sacro della fotografia e un modello di riferimento per le giovani generazioni di fotografi.

“Avere una macchina fotografica al collo è una buona scusa per essere ficcanaso”

Martin Parr

Lo stile originale di Martin Parr a Bologna

Uno scatto di Martin Parr per Gucci. Nonostante si tratti di una fotografia di moda, cogliamo irriverenza verso quel desiderio di tintarella tipico della contemporaneità, anche in età più avanzata.

Lo sguardo del fotografo è immediatamente riconoscibile. Egli cattura momenti autentici della vita quotidiana cogliendo l’essenza di un luogo o di una situazione attraverso la ricerca del dettaglio perfetto. Grazie al quale offre una prospettiva unica e spesso provocatoria della società contemporanea.

Attraverso un percorso dentro i progetti più noti, l’inedito stile documentario che da oltre cinquant’anni caratterizza il linguaggio di Martin Parr diventa cartina tornasole per osservare la società contemporanea. In particolare, le sue pieghe più contraddittorie. Quella di Parr è una cronaca fotografica tagliente, raccontata con pungente sarcasmo, più spesso presentata con ironia e umorismo. Immagini che catturano momenti comici o inaspettati, offrendo uno sguardo critico ma anche divertente sulla vita quotidiana di tutti noi.

“Ho la sensazione che a raccontare storie tristi e deprimenti nessuno ti darebbe retta. Ecco perché le mie fotografie sono allegre e colorate e, spero, accessibili, perché voglio fare partecipare lo spettatore, non voglio annoiarlo, voglio farlo entrare in ciò che faccio e così potrà avere una lettura più ampia.”

Martin Parr

“Short & Sweet” – Martin Parr a Bologna

Dal 12 settembre 2024 al 6 gennaio 2025 il Museo Civico Archeologico di Bologna ospita la mostra fotografica Martin Parr. Short & Sweet, a cura del fotografo in collaborazione con Magnum Photos.

Oltre 60 fotografie selezionate dall’autore permettono un viaggio nell’immaginario dell’artista dalle primissime ricerche in bianco e nero fino ai più iconici esiti a colore. Insieme all’installazione Common Sense e un’intervista inedita, la mostra a Bologna è un’antologica che ripercorre la carriera di uno dei più famosi fotografi documentaristi contemporanei.

Lo sguardo sulle periferie dello Yorkshire

L’esposizione di Martin Parr a Bologna si apre con un focus sulla produzione in b/n dell’artista.

Attraverso una cronaca fotografica senza filtri e fuori dalla retorica, il percorso espositivo si apre ‘in bianco e nero’, ovvero con la serie “The Non-Conformists”. Immagini scattate dal 1975 al 1980 da un giovane e ispirato Parr, appena terminata la scuola d’arte. Per questo progetto, all’età di ventitré anni, insieme alla compagna e futura moglie Susie Mitchell, Parr lascia la metropoli londinese per le periferie dello Yorkshire.

Per cinque anni la coppia documenta quotidianamente gli eventi a cui assiste. In particolare quelli dei NonConformisti, dal nome delle cappelle metodiste e battiste che stavano diventando numerose nella zona. Martin fotografa sia l’ambiente circostante che le vite dei colletti blu di operai, minatori, agricoltori, devoti, guardiacaccia, allevatori di piccioni e “mariti presi per il naso”. Realizza un documento storico e toccante che definisce il carattere ferocemente indipendente dell’Inghilterra settentrionale dall’anglicismo di Stato.

Solo in caso di maltempo

Uno degli scatti della serie “Bad Weather” in mostra a Bologna. Pedoni su O’Connell Bridge (Dublino, Irlanda, 1981) cercano di ripararsi dalla pioggia. Foto di Martin Parr

Prima di approdare alle più conosciute serie a colori, la mostra prosegue con l’ultimo progetto in bianco e nero sviluppato da Parr, “Bad Weather”, realizzato tra la fine degli anni Settanta e l’inizio degli Ottanta e pubblicato nel 1982. L’idea era quella di creare un lavoro incentrato su un’ossessione britannica. Il tempo atmosferico ha fornito un soggetto ideale. Con una fotocamera subacquea, Parr si getta sotto le tipiche condizioni meteorologiche inglesi: acquazzoni, pioggerelline, tempeste di neve documentate rigorosamente tra Inghilterra e Irlanda.

“Di solito ti viene detto di fotografare solo quando la luce è buona e c’è il sole – afferma l’autore – e mi piaceva l’idea di scattare fotografie solo in caso di maltempo, come modo per sovvertire le regole tradizionali”.

Martin Parr

Con scanzonata serietà, la serie unisce espressioni e reazioni delle persone che vivono costantemente sopportando temperature pungenti e clima uggioso. Parr, in questo modo, rivolge lo sguardo all’umanità piuttosto che all’iconico e ben noto paesaggio britannico.

Il primo progetto a colori di Martin Parr

La pausa pranzo di una famiglia in vacanza, consumata in un parcheggio, tra sporcizia e cibo spazzatura. Foto di Martin Parr

“The Last Resort” (1982-1985) segna il passaggio a colori del fotografo. Un ironico reportage condotto da Martin Parr sulle spiagge di Brighton, sobborgo balneare di Liverpool, nella metà degli anni Ottanta. Periodo di profondo declino economico per tutto il nord-ovest dell’Inghilterra. Tra satira e crudeltà – non priva di una certa tenerezza per i suoi connazionali inglesi – ritrae famiglie a basso reddito in vacanza a New Brighton, piccola località balneare in declino vicino a Liverpool.

Vista attraverso il suo obiettivo, quella che avrebbe dovuto apparire come una località di villeggiatura estiva assume l’aria di una zona industriale. Nella serie Martin Parr evoca la sua nostalgia per gli anni Sessanta. Crea il primo esempio di reportage spietato elucido sulla fine di un mondo (quello operaio) e dei suoi valori, nonché l’avvento del consumismo, la decadenza della società del benessere e del consumo.

L’istallazione Common Sense

Una selezione di 250 fotografie in formato A3 ci invita a riflettere sul consumismo.

Il percorso espositivo dedicato a Martin Parr a Bologna prosegue con l’istallazione Common Sense: 250 fotografie in formato A3, selezionate tra le 350 esposte nella mostra omonima del 1999, che offrono uno studio ravvicinato del consumo di massa e della cultura dello spreco, in particolare occidentale ed europea.


Un’ampia e compatta serie di immagini dai colori vivaci tra loro accostate, stampate a buon mercato con l’utilizzo di una macchina Xerox a colori. La mostra fu allestita contemporaneamente in quarantuno sedi in diciassette Paesi, conquistando così il Guinness World Record. Parr eccelle qui nella resa di soggetti legati spesso al cattivo gusto e alla volgarità contemporanea, che coglie con un cinismo di fondo e un sarcasmo senza precedenti.

Gli scatti e le composizioni dinamiche, fatte di accostamenti audaci, di oggetti pesantemente kitsch, vengono riprese da angoli insoliti, con inquadrature ravvicinate e utilizzando prospettive inedite. Fondamentale diventa l’attenzione al dettaglio, attraverso il quale Parr riesce a cogliere gli elementi distintivi di un luogo o di una situazione, e quindi in ultima analisi della cultura e della società che egli si trova a descrivere.

La critica al turismo di massa

Martin Parr ritrae alcuni bagnanti su una spiaggia indiana (Mumbai, Chowpatty Beach, 2018) nell’atto di immortalare il tramonto sul mare. Foto di Martin Parr

Negli anni Novanta lo sguardo si rivolge al resto del mondo e allo strano universo del turismo di massa. La serie “Small World” (1989-2008) riflette sulla differenza tra la mitologia idealizzata del luogo e la realtà depredata dall’“uso” che il turista fa del luogo stesso. In questa serie, Martin Parr segue le orme del turista medio che siamo tutti noi e, attraverso le sue fotografie, tenta di rivelare la grande farsa del viaggio.

Per la maggior parte delle persone, un’attività di svago resa possibile solo di recente, in seguito allo sviluppo degli aerei di grandi dimensioni e delle compagnie aeree a basso costo. Con il turismo Martin Parr ci presenta uno specchio particolarmente crudele, standardizzato fino all’assurdo. Il mondo del turismo assomiglia sempre più a un sogno annacquato e omogeneizzato, il cui modello ultimo sarebbe Las Vegas.

Shall we dance?

La serie “Everybody Dance Now” indaga la danza in tutte le sue manifestazioni, in mostra anche uno scatto dal Pride di Manchester (2018).

Insieme al turismo la mostra di Martin Parr a Bologna riflette anche sul tema del ballo con la serie “Everybody Dance Now”(1986-2018). Secondo Parr, a parte la fotografia, la danza è probabilmente la forma di espressione più democratica. Unisce le due arti in questa ricerca da San Paolo in Brasile alle isole scozzesi. Parr ha fotografato per oltre trent’anni, tra il 1986 e il 2018, svariati tipi di ballo, ballerini vivaci, lezioni di aerobica, feste in ogni parte del mondo, danze del tè.

Il lavoro è uno studio puntuale sui corpi, sulle loro proporzioni e sulla pelle. Coinvolgono movimenti, abiti, calzature, make-up e le espressioni dei volti in quella particolare attività del tempo libero. Allo stesso tempo naturale e culturale. Emerge dai suoi scatti una folle energia, dove il corpo collettivo si manifesta senza riserve e pudori.

L’ Inghilterra di Martin Parr a Bologna

L’obiettivo di Martin Parr ha immortalato anche la Regina Elisabetta, in una delle sue visite ufficiali (2014). Foto di Martin Parr

L’Inghilterra è sempre stata la materia preferita di Martin Parr. Le sue numerose serie fotografiche comiche, dogmatiche, affettuosamente satiriche e colorate documentano cosa significa essere inglese oggi. Con la serie “Establishment” (2010-2016) prosegue dunque il grande progetto di fotografare l’establishment britannico, le élite che governano il Paese e i loro rituali. Gli scatti rendono sorprendente ciò che è ovvio, reinventando i cliché dell’“inglese”, trasformandoli in rivelazioni provocatorie.

Ecco, dunque, i luoghi e i personaggi della politica, le sedi del potere, le università più famose. La ricerca mette crudamente in luce, come è tipico dell’autore, le convenzioni sociali che si ripetono nel tempo, i comportamenti analizzati fin nei minimi gesti, l’abbigliamento, le espressioni, gli sguardi, le piccole ossessioni, le tradizioni che si esprimono negli arredi e negli oggetti.

Tipi da spiaggia

Si prosegue con un soggetto con cui Parr si è sempre confrontato, la spiaggia. La serie “Life’s a Beach” (2013) mostra scatti provenienti dalle spiagge di tutto il mondo. Un caleidoscopio di immaginari del corpo svestito e del suo mostrarsi in pubblico. Nel Regno Unito, è impossibile trovarsi a più di 75 miglia dalla costa. Con così tanto mare non sorprende che in Gran Bretagna esista una forte tradizione di scattare foto sulla spiaggia.

Le persone possono rilassarsi, essere sé stesse e sfoggiare tutti i piccoli aspetti di quel comportamento leggermente eccentrico che è tipico dei Britannici. Martin Parr fotografa questo soggetto da molti decenni. Gli scatti presentati in mostra vanno dal 1986 al 2018. Le fotografie documentando tutti gli aspetti di questa tradizione, compresi primi piani di bagnanti, nuotate e picnic.

Il linguaggio di Martin Parr incontra la moda

Attento al costume, alle convenzioni sociali e alle regole dell’apparire che influenzano la vita del mondo globalizzato, Martin Parr non poteva non osservare la moda nelle sue varie accezioni. La sua fotografia si allontana dal glamour convenzionale associato al genere, piuttosto insiste su un approccio divertente, quasi satirico.

Per molti anni ha fotografato in Europa, negli Stati Uniti, in Africa e in Asia. Non solo gli abiti e gli accessori a volte esagerati o assurdi ma, come sempre, anche le posture e le espressioni.
La serie “Fashion” raccoglie immagini prodotte tra il 1999 e il 2019 per riviste di moda e in occasione di sfilate. Nonostante il contesto, gli scatti sono del tutto coerenti con quelli realizzati nei più vari contesti sociali in tanti anni di puntuale e implacabile osservazione delle debolezze dell’umanità massificata.

📍”Short & Sweet” – Martin Parr a Bologna
Via dell’Archiginnasio, 2, 40124 Bologna (BO)
Orari di apertura: lunedì, mercoledì, giovedì e venerdì: ore 10.00-18.00
sabato, domenica e festivi: ore 10.00-19.00 (ultimo ingresso un’ora prima della chiusura)chiuso il martedì
Biglietto: intero: € 14,00 ridotto: € 12,00
Sito


Non perdetevi questo appuntamento con la fotografia contemporanea e raccontateci del vostro scatto preferito nei commenti!

Se siete appassionati di fotografia e di arte, starete scalpitando in previsione di Bologna ArteFiera e del ricco programma di mostre ed eventi in città, Art City! La mostra di Martin Parr a Bologna anticipa la storica fiera e inaugura gli appuntamenti culturali della stagione invernale in città. L’ottima occasione per riprendere le “buone abitudini” culturali dopo la pausa estiva.

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In copertina: Scatto di Martin Parr che ritrae una turista in visita alle rovine Maya in Messico (2002).

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Asia Graziano

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