Bellezza e architettura in Veneto: cosa vedere
Il Veneto è ricco di bellezza e di architettura, come tutto il nostro Paese! Qui però, le architetture di Palladio e di Scarpa e i paesaggi mozzafiato creano un’ambientazione da favola in cui immergersi.
Vi proponiamo alcune mete ideali per scoprire l’architettura e la bellezza della regione Veneto tra Ville neoclassiche, le perle del Lago di Garda, le architetture di Palladio e Scarpa in Laguna e luoghi imperdibili tra Verona, Vicenza e Bassano del Grappa. Pronti per il tour delle meraviglie?
Le ville Palladiane: l’itinerario da non perdere in Veneto

Quando si parla di Veneto e di architettura non si può non parlare di Andrea Palladio e delle sue ville. Il primo itinerario di visita del Veneto all’insegna dell’architettura e della bellezza riguarda dunque proprio le ville palladiane. In Veneto le ville disegnate dal genio dell’architettura rinascimentale veneta sono addirittura 24. Potrete dunque, grazie alla nostra panoramica scegliere quali vi incuriosiscono maggiormente. Organizzando così la vostra visita. Almeno una di queste splendide ville tra gli esempi di architettura e bellezza da vedere in Veneto, attirerà la vostra attenzione!
Villa Almerico Capra, detta “La Rotonda”
Partiamo dalla più iconica, la Rotonda. Riconosciuta nei secoli come simbolo dell’architettura palladiana, è stata definita una sorta di villa-tempio. Si compone infatti di elementi architettonici da sempre associati alle costruzioni sacre: pronai, scalinate, colonne, frontoni, pianta centrale e cupola.
La Villa, capolavoro dell’architettura di Palladio in Veneto, è l’esito felice dell’incontro tra il genio all’apice della carriera, e il nobile vicentino Paolo Almerico (1514-1589), uomo colto e ambizioso. Un ecclesiastico che, dopo l’incarico a Roma come referendario apostolico dei papi Pio IV e Pio V, si ritirò a vita privata nella sua città natale.
Nel 1565 affidò a Palladio il progetto per la sua nuova dimora sopra un colle alle porte di Vicenza. Un rifugio bucolico dove trascorrere gli ultimi anni della propria vita lontano dall’ostilità dell’aristocrazia cittadina, ma allo stesso tempo un luogo di rappresentanza in posizione ben visibile.
Nel corso dei secoli la villa è stata meta di visite illustri: studiosi, artisti, architetti, letterati, ma anche uomini di stato e regnanti, come l’ex re d’Inghilterra Edoardo VIII accompagnato dalla moglie nel 1936. La Rotonda ben si è prestata anche come set cinematografico: celebre è la famosa scena in costume settecentesco girata sulle scalinate, nel Don Giovanni di Joseph Losey del 1979.
La decorazione degli interni
Entrando al piano nobile della Rotonda non si può non notare il tripudio di affreschi e stucchi. All’esterno, già prima del 1570 erano state poste le statue sugli speroni delle scale dello scultore vicentino Lorenzo Rubini. Solo quelle del pronao sud-ovest sono state sostituite a causa dei danni subiti durante l’assedio austriaco del 1848.
Nei primi anni del Seicento, invece, furono collocate le sculture di divinità maschili e femminili sugli acroteri della bottega di Giambattista Albanese. Mentre settecentesche sono quelle che spiccano sulla barchessa scamozziana e lungo il muro di cinta che costeggia il viale d’accesso a nord-ovest, per alcune delle quali si può pensare alla bottega di Orazio Marinali. Sempre settecentesco è anche il gruppo con Ercole che uccide il leone Nemeo nel ninfeo del giardino.
Tra la fine del XVI e l’inizio del XVII secolo vennero affrescati i soffitti delle quattro sale d’angolo e dei camerini del piano nobile, oltre alla volta a cupola. Si tratta di allegorie della religione e delle virtù dipinte da Alessandro Maganza a ridosso del 1600. Solo la sala d’angolo a est è precedente, attribuibile alla mano del veronese Anselmo Canera. Gli stucchi appartengono principalmente a due periodi distinti: del tardo XVI secolo sono le ricche e fantasiose cappe dei camini, gli stucchi dei soffitti e della cupola. Mentre all’inizio del XVIII secolo appartengono i sontuosi sovrapporta degli artisti provenienti dalla Valsolda, così lontani dall’ordine palladiano.
L’intervento dei plasticatori valsoldiani rientra nella grande campagna decorativa voluta per il matrimonio di Marzio e Cecilia Capra, che ha visto anche la decorazione ad affresco di Louis Dorigny, pittore francese di fama che lavorò soprattutto nella Repubblica di Venezia, sulle pareti della stanza rotonda centrale. Qui otto gigantesche divinità olimpiche si ergono all’interno di un’architettura tromp-l’oeil. Il pavimento di questa sala è completato al centro da un mascherone a bassorilievo dal volto grottesco.
📍 Villa Almerico Capra detta “La Rotonda”
Via della Rotonda, 45
36100 Vicenza VI
info@villalarotonda.it
Telefono: +39 0444 321793
Sito
Villa Trissino Trettenero
La Villa è l’unico edificio appartenente al sito riconosciuto dall’UNESCO in cui Palladio non risulta come architetto. Egli assume comunque rilevanza in quanto il committente dell’intervento è Giangiorgio Trissino: personaggio di spicco del panorama culturale di Vicenza dell’epoca. Egli introdusse Palladio allo studio di Vitruvio e alla conoscenza dell’architettura classica. Grazie a Trissino, Andrea di Pietro della Gondola assunse il colto soprannome di “Palladio” e ottenne protezione e sostegno adeguati per emergere come architetto di talento e di cultura.
📍Villa Trissino Trettenero
Strada Marosticana, 4, 36100 Vicenza VI
Sito
Villa Gazzotti Grimani e Villa Angarano
Il lungo fronte principale di Villa Gazzotti Grimani è scandito da otto lesene composite e si incentra sulle tre arcate della loggia in corrispondenza delle quali, al di sopra della trabeazione, si eleva un frontone triangolare. Villa Angarano è invece una villa-fattoria commissionata al Palladio dal conte Giacomo Angarano. Attualmente il complesso mantiene la funzione di florida azienda agricola impegnata in particolare nella produzione vinicola.
📍 Villa Gazzotti Grimani
Via San Cristoforo, 23, Bertesina, Vicenza
Villa Angarano
Via Contrà Corte S. Eusebio 15, 36061 – Bassano del Grappa
Tel: 0424 503086
info@villaangarano.com
Sito
Villa Caldogno e Villa Chiericati
Il prospetto principale di Villa Caldongo presenta una parte mediana in lieve aggetto, aperta da una loggia a tre arcate riquadrate da bugne rustiche, cui si accede da una scala a pianta poligonale, e coronata da un frontone con foro a losanga. La costruzione di Villa Chiericati avviata dopo il 1554, per volontà del nobile vicentino Giovanni Chiericati, fratello di Girolamo committente dell’omonimo palazzo a Vicenza.
📍 Villa Caldongo
Via G. Zanella, 36030 Caldogno VI
Orari: sabato e domenica dalle 9:00 alle 12:00 e dalle 15:00 alle 18:00.
Tel: 345 930 2084
Sito
Villa Chiericati
Via Nazionale, 1, Vancimuglio, Grumolo delle Abbadesse (Vicenza)
Villa Forni Cerato
L’intervento palladiano consistette nella trasformazione di una modesta casa preesistente, le cui strutture determinarono la ridotta larghezza della loggia e condizionarono le proporzioni dell’impianto, che non rispettano i consueti rapporti dimensionali adottati dall’architetto. Tali limitazioni, comunque, costituiscono un’ulteriore riprova dell’abilità progettuale di Palladio, capace di conferire ordine e funzionalità e di attribuire il decoro e la dignità di una villa signorile anche ad una semplice costruzione rurale.
📍Villa Forni Cerato
Via Venezia, 7, 36030 Capodisotto VI
Sito
Attenzione: la Villa è temporaneamente chiusa. Dovrete attendere per programmare la vostra visita!
Villa Godi
La villa rappresenta la prima tappa della ricerca palladiana volta a definire una nuova tipologia di residenza in campagna, in grado di coniugare la funzionalità e la razionalità dell’impianto con un’immagine architettonica innovativa. Risulta evidente una revisione del tipo della villa-castello, dall’aspetto fortificato, ereditato dalla tradizione locale quattrocentesca, che Palladio apre invece alle amenità del paesaggio, ispirandosi alle descrizioni letterarie delle antiche ville romane.
📍Villa Godi
Via Andrea Palladio, 44, 36030 Lugo di Vicenza VI
Sito
Villa Pisani Ferri de Lazara e Villa Poiana
Il fronte principale di Villa Pisani Ferri de Lazara è formato da una loggia centrale a tre arcate e coronata da un frontone triangolare, serrata tra due torrette angolari quadrate di poco più elevate rispetto al resto dell’edificio. Il timpano reca al centro lo stemma nobiliare della famiglia Pisani. Palladio raggiunge in Villa Poiana un vertice di grande razionalità e purezza, profondamente classico, in cui riesce a interpretare e ricomporre in modo originale motivi formali e spunti culturali tratti da opere romane antiche e contemporanee.
📍Villa Pisani Ferri de Lazara
Via Rocca 1, Lonigo
Villa Poiana
Via Castello, 43, 36026 Pojana Maggiore VI
Sito
Attenzione: la Villa è temporaneamente chiusa. Dovrete attendere per programmare la vostra visita!
Villa Saraceno e Villa Thiene
Il fronte principale di Villa Saraceno si caratterizza per una configurazione asciutta ed essenziale. Si addossa al fianco est della villa una barchessa con portico architravato su colonne. L’analisi stilistica legittima una classificazione del progetto nell’ambito della produzione palladiana degli anni quaranta del Cinquecento, contraddistinta dall’adozione di un linguaggio sobrio e da un’impostazione planimetrica semplificata.
Villa Thiene costituisce invece l’unica porzione realizzata, e anche in parte successivamente modificata, di una ben più vasta organizzazione architettonica rimasta incompiuta. La proposta di un vasto ed articolato complesso rurale autosufficiente rispondeva ad un’esigenza di prestigio e distinzione dei committenti, i fratelli Thiene, in misura analoga a quanto avveniva con la loro residenza urbana estesa a un intero isolato.
📍Villa Saraceno
Via Finale, 8, 36020 Finale, Agugliaro VI
Sito
Villa Thiene
Piazza IV Novembre, 2, 36050 Quinto Vicentino VI
Sito
Barchesse di Villa Trissino e Villa Valmarana Zen
I due fabbricati rustici di Barchesse di Villa Trissino sono i soli frammenti costruiti nell’ambito di un progetto ambizioso commissionato a Palladio dai nobili vicentini Francesco e Ludovico Trissino, ma mai realizzato compiutamente. Un corpo dominicale accentrato su un salone circolare con quattro pronai monumentali sarebbe dovuto sorgere sulla collinetta e sarebbe stato collegato a due grandi portici aperti a esedra a loro volta connessi ai rustici aperti da porticati rettilinei.
Villa Valmarana Zen fu commissionata a Palladio da Gianfrancesco Valmarana, ma il progetto palladiano fu realizzato solo in parte, per l’improvvisa morte del committente avvenuta nel 1566. Il vasto giardino, disseminato di sculture e ornato da una peschiera, ospita l’oratorio di S. Carlo Borromeo.
📍 Barchesse di Villa Trissino
Via R. Sabbadini, 20, 36040 Meledo VI
Sito
Villa Valmarana Zen
Via Ponte, 3, 36050 Lisiera VI
Attenzione: la Villa è temporaneamente chiusa. Dovrete attendere per programmare la vostra visita!
Villa Valmarana Bressan e Villa Piovene
L’impianto di Villa Valmarana Bressan si configura come una rielaborazione della tradizione locale rivisitata alla luce dell’esperienza di spazi architettonici grandiosi, quali le terme romane. Appare evidente la volontà di ricerca tipologica del Palladio che in quegli anni perviene ad una convincente capacità di combinazione degli ambienti, fondata su un rigoroso controllo geometrico e matematico tra le parti, che diventerà sempre di più il cardine del suo metodo progettuale.
Villa Piovene sorge sulle pendici del colle di Lonedo, introdotta dal bel cancello settecentesco dal quale una lunga scalinata monumentale, che attraversa il giardino in declivio sistemato a terrazze, conduce dinanzi all’edificio. In prossimità del recinto della villa sorge la chiesetta tardogotica dedicata a San Gerolamo.
📍Villa Valmarana Bressan
Via Vigardoletto, 31, 36010 Vigardolo VI
Sito
Villa Piovene
Via Andrea Palladio, 51, 36030 Lugo di Vicenza VI
Sito
Villa Badoer, detta “La Badoera”
L’insediamento presenta al centro il corpo padronale, ai cui lati si aprono ad esedra due bassi fabbricati di servizio curvilinei, che si prolungano con andamento rettilineo lungo i confini laterali fino al limite sulla strada. L’impianto proposto da Palladio è stato anche paragonato ad un foro porticato romano ad esedra, in fondo al quale il corpo padronale, connotato dalla loggia ionica con il frontone, spicca come un tempio.
📍 Villa Badoer detta “La Badoera”
Via Giovanni Tasso, 3, 45025 Fratta Polesine RO
Villa Barbaro e Villa Emo
È convinzione della critica che nell’ideazione della villa un ruolo attivo sia stato svolto dai due committenti, in particolare Daniele Barbaro, erudito cultore del sapere umanistico, che condivideva con Palladio la volontà di far rivivere l’ideale di villa antica come luogo di diletto culturale, in un rapporto meditato con il sito.
Villa Emo rispecchia la tipologia di villa-fattoria inventata da Palladio, in cui le barchesse si fondono con la residenza dominicale formando un organismo architettonico unitario. In questa villa Palladio raggiunge un convincente equilibrio tra l’istanza funzionale e l’intento rappresentativo, ricercato attraverso il ricorso a elementi architettonici aulici, quali il pronao e il frontone.
📍 Villa Barbaro
Via Cornuda, 7, 31010 Maser TV
Sito
Villa Emo
Via Stazione, 5, 31050 Fanzolo TV
Orari: dal mercoledì alla domenica dalle 10:00 alle 15:45
Sito
Villa Zeno e Villa Foscari detta “La Malcontenta”

In Villa Zeno ricorrono alcuni elementi stilistici e distributivi tipicamente palladiani, quali la loggia a tre fornici su pilastri con coronamento a timpano, la finestra termale, il salone passante, accostano questa esperienza a precedenti opere del maestro, come Villa Saraceno e Villa Pisani a Bagnolo.
Particolarmente affascinante è Villa Foscari detta “La Malcontenta”. Basterebbe la sua peculiare posizione sulla terraferma veneziana, in un sito prossimo alla laguna e facilmente accessibile dalla città a renderla interessante. Eppure é la leggenda del soprannome che l’ha resa così intrigante. Pare sia dovuto a una dama di casa Foscari, relegata tra le sue mura in solitudine a scontare la pena per la sua condotta licenziosa.
Il mistero aleggia sulla storia della dama. Si dice che ella visse in questo luogo i suoi ultimi trent’anni, mentre non fu mai vista uscire o affacciarsi dalle finestre. Il parco della villa era incolto e pieno di erbacce e rimane avvolto nell’ignoto come la donna sia riuscita a sopravvivere.
📍Villa Zeno
Via Donegal, 85, 31040 Cessalto TV
Villa Foscari detta “La Malcontenta”
Via dei Turisti, 9, 30034 Mira VE
Sito
Attenzione: la Villa è temporaneamente chiusa. Dovrete attendere per programmare la vostra visita!
Villa Pisani, Villa Cornaro e Villa Sarego
Nell’itinerario delle ville di Palladio in Veneto non può mancare Villa Pisani che rappresenta un’elaborazione tipologica particolare nell’ambito della produzione palladiana di architettura di villa. Funzionalmente concepita come residenza suburbana per la gestione di attività terriere, compresi i mulini poco distanti, alimentati dal corso d’acqua che scorre sotto l’edificio, ma dotata del decoro e della rappresentatività di una dimora di città.
Di Villa Cornaro, tra i più celebri esempi di architettura del Palladio in Veneto, colpisce l’eleganza e l’ordinata razionalità del salone centrale, spazio modulato dalle quattro colonne libere che si ispira agli studi compiuti da Palladio sulla casa romana antica, e illustrati nel suo trattato.
La parte più rilevante del complesso edilizio di Villa Sarego consiste in un corpo edilizio a “U” rivolto a sud verso il giardino, che costituisce la porzione realizzata del progetto palladiano. Il fulcro della composizione non è il pieno di un corpo edilizio ma il vuoto del cortile con duplice loggiato di cui è stata realizzata solo la metà che ci è pervenuta.
📍Villa Pisani
Via Doge Pisani, 7, 30039 Stra VE
Sito
Villa Cornaro
Via Roma 104, 35017 Piombino Dese (PD)
Villa Sarego
: 37029 Pedemonte, Province of Verona
Le meraviglie del Lago di Garda

Villa Ottolenghi: in Veneto l’ultima architettura di Carlo Scarpa
Spesso al centro dell’opera di Carlo Scarpa, la relazione fra ambiente naturale e artificiale è il fulcro anche dell’ultimo lavoro del grande architetto veneziano, che porta a termine nel 1978. Siamo a Bardolino, comune del veronese che si affaccia sul Lago di Garda. Un facoltoso avvocato gli commissiona la residenza per il figlio.
Per Scarpa, che da sempre guarda al maestro Frank Lloyd Wright e all’architettura giapponese, è l’occasione per sondare con il consueto approccio originale il rapporto fra naturale e artificiale, fra terra ferma e acqua, fra spazio esterno e interno, dando vita a una serie di soluzioni mai banali. Per esempio, l’intercapedine che separa la costruzione dal muro di sostegno del terreno è uno stretto passaggio pedonale che rimanda alla calle veneziana.
La presenza dell’acqua caratterizza la costruzione, diventando essa stessa parte del progetto, nelle vasche, nei canali e nelle piccole cascate che circondano la villa e alleggeriscono la struttura in cemento, caratterizzata dagli imponenti pilastri cilindrici fuori scala.
📍 Villa Ottolenghi
Str. Scanelli, 5, 37011 Bardolino VR
Attenzione: la Villa è momentaneamente chiusa, vi consigliamo di programmare la visita per il futuro.
Dormire nell’hotel esempio di architettura
Sia che andiate a caccia di un albergo moderno con vista sul lago o che siate alla ricerca dei nomi illustri dell’architettura contemporanea il Salò du Parc fa per voi. Questo progetto porta la firma, infatti, di Vittoriano Viganò, che a partire dal 1983 lavora alla riqualificazione di tutta l’area che si affaccia sul golfo di Salò, concludendo con la realizzazione dell’edificio ricettivo.
L’architetto che sceglieva il cemento armato per realizzare forme solide di stampo brutalista, dà vita a un edificio in cui ci sono a due volumi simmetrici, collegati tra loro da una scala. I fronti verso la strada si caratterizzano per la muratura continua, intonacata di bianco, interrotta dalla sequenza delle logge al primo piano e da una sottile finestratura a nastro.
Verso il lago, invece, l’edificio presenta una serie di terrazze continue a ogni piano, che si affaccia verso il giardino e il Lago mentre la presenza al piano terra di un loggiato di grande respiro consente la comunicazione con l’esterno, aprendosi alla vista unica del Lago.
Un’opera, questa di Viganò, da vedere per ricordare un progettista della storia recente dell’architettura nostrana, forse sottovalutato, che del brutalismo aveva fatto la sua cifra stilistica.
📍Salò du Parc Hotel
Via Cure del Lino, 1, 25087 Salò BS
Sito
Villa Guarienti
Il nostro itinerario alla scoperta degli esempi di architettura e di bellezza più interessanti del Veneto procede verso uno tra i punti panoramici più magnetici e incantevoli del Garda, Punta San Vigilio. Sorge proprio in questa penisola che racchiude il golfo del Garda, Villa Guarienti nota anche come Villa Brenzoni.
La costruzione, datata intorno al XVI secolo sembra sia opera dell’architetto veronese Michele Sanmicheli, al quale si devono i progetti di diverse costruzioni in area veneta. Il complesso della Villa, voluto dal veneziano Agostino Brenzoni, è circondato dal giardino in cui abbondano cipressi, olivi e limoni, arbusti che ben rappresentano la vegetazione dell’area gardesana.
Sono parte della struttura anche una locanda affacciata sulle acque del Lago, una chiesetta la cui origine è sicuramente più antica della prima costruzione della Villa, un edificio che si presenta con una doppia loggiarivolta verso il Lago e il porticciolo adiacente.
Attualmente è possibile visitare Villa Guarienti perché sede di un ristorante e di una struttura alberghiera. Il complesso è facilmente raggiungibile dalla strada principale che costeggia il lato orientale del Garda ma anche dal Lago stesso, è infatti possibile usufruire del porticciolo tutt’ora in funzione per accedervi.
📍Villa Guarienti
Punta San Vigilio 37016
Tel +39 331.130.49.14
Venezia e le isole della Laguna

Negozio Olivetti: l’architettura che non ti aspetti in Veneto
Carlo Scarpa, che alla sua città natale nel 1958 regalava uno spazio espositivo di grande modernità architettonica, senza però dimenticare la tradizione veneziana. Sotto i portici delle Procuratie Vecchie Adriano Olivetti immagina un negozio che sia una rappresentazione adeguata ai suoi prodotti tecnologici; erano gli anni del boom economico in Italia e l’imprenditore di Ivrea puntava alto, là dove la sua visione di imprenditore e innovatore lo conduceva.; così sceglie il maestro veneziano per creare uno spazio che non abbia eguali in quanto a modernità ed eleganza.
Il progetto del negozio ancora oggi risulta essere di grande impatto, sebbene riguardi uno spazio non ampio, per la sua eleganza formale, per l’attenzione a ogni dettaglio, disegnato su misura, come in tutti progetti di Scarpa, che tuttavia si staccano dai luoghi comuni e dalle scelte più facili, per trovare in soluzioni cariche di originalità un equilibrio misurato.
📍Negozio Olivetti
P.za San Marco, 101, 30124 Venezia VE
Attenzione: il negozio è temporaneamente chiuso, speriamo che possiate visitarlo al più presto!
Le Basiliche del Palladio: esempi di bellezza nell’architettura veneta
Dopo l’itinerario tra le Ville di Andrea Palladio in Veneto, torniamo a parlare del genio dell’architettura veneta con due edifici religiosi di grande bellezza e fascino. La Basilica del Redentore e Basilica di San Giorgio Maggiore. La prima si trova è stata progettata da Andrea Palladio nel 1577 sulla Giudecca. All’interno si trovano opere di Jacopo Robusti meglio noto come Tintoretto, Paolo Veronese, Jacopo Palma il Giovane, Francesco Bassano, Alvise Vivarini e Pietro Della Vecchia.
La Basilica del Redentore: l’architettura di Palladio contro la peste
Nell’estate del 1576 a Venezia scoppiò una terribile epidemia di peste che in due anni provocò 50.000 morti, quasi un veneziano su tre. Nel settembre del 1576, con la peste ancora in corso, il Senato chiede l’aiuto divino facendo voto di realizzare una nuova chiesa intitolata al Redentore. Scegliendo rapidamente fra diverse opzioni circa forma, localizzazione e progettista cui affidare la costruzione, nel maggio del 1577 si pone la prima pietra del progetto di Andrea Palladio, Proto della Serenissima, ovvero architetto capo della Repubblica di Venezia. Il 20 luglio successivo la fine della peste viene festeggiata con una processione che raggiunge la chiesa attraverso un ponte di barche, dando inizio a una tradizione che dura ancora oggi.
📍Basilica del Redentore
Giudecca, 194, 30133 Venezia VE
Sito
Basilica di San Giorgio Maggiore: l’architettura della sfida
Il primo contatto fra Andrea Palladio e la ricchissima congregazione benedettina di Santa Giustina che porterà alla realizzazione della Basilica di San Giorgio Maggiore riguarda la costruzione del refettorio del convento di San Giorgio Maggiore nel luglio del 1560.
In continuità con la progettazione del refettorio, a pochi anni di distanza Palladio affronta la costruzione della grande chiesa del convento: il suo cantiere più complesso e difficile dai tempi delle Logge della Basilica vicentina. Le grandi ricchezze del monastero e della potente Congregazione di Santa Giustina dettano la scala dell’intervento. Mentre le precise indicazioni liturgiche e le tradizioni dell’Ordine determinano la scelta della pianta longitudinale, nonché la presenza di coro, presbiterio, crociera, navata e cupola.
Tra il novembre 1565 e il marzo 1566, Palladio traspone il progetto in un modello che impressiona profondamente Giorgio Vasari in visita a Venezia. Come già Leon Battista Alberti cento anni prima, così Palladio prende a modello i grandi edifici termali romani antichi. Alla navata principale voltata a botte e controventata da tre volte a crociera — un vero e proprio frigidarium delle terme romane — segue l’improvvisa espansione laterale delle absidi e verticale della grande cupola su tamburo.
📍Abbazia di San Giorgio Maggiore
Isola di San Giorgio Maggiore 2, 30124 Venezia VE
Orari: tutti i giorni dalle 9:00 alle 18:00
Sito
Verona e Vicenza: i migliori esempi di architettura
Due città che sicuramente meritano una menzione speciale in questa rassegna di architettura e bellezza in Veneto sono Verona e Vicenza. Entrambe hanno molto da offrire. Senza dubbio però, da non perdere la Basilica Palladiana di Vicenza e le soluzioni architettoniche di Scarpa per il Museo Castelvecchio di Verona.

Museografia e architettura: Carlo Scarpa a Verona
Proseguiamo il nostro viaggio nella bellezza e nell’architettura del veneto con un’altra opera di Carlo Scarpa: il Museo di Castelvecchio a Verona. L’intervento di Scarpa si è sviluppato tra gli anni Cinquanta e gli anni Settanta e, come in altre sue precedenti opere di restauro, l’architetto ha ridefinito gli spazi interni dell’edificio. Il Museo è stato concepito in modo unitario, compenetrando al meglio il restauro vero e proprio dell’architettura l’allestimento museografico. L’azione del maestro veneziano ha saputo inserirsi nella struttura preesistente e, attraverso ampliamenti, nuovi percorsi e innovative concezioni degli spazi, creare una composizione in cui vecchio e nuovo si valorizzano a vicenda.
📍Museo di Castelvecchio
Corso Castelvecchio, 2, 37121 Verona VR
Orari: chiuso il lunedì. Dal martedì alla domenica: dalle 10:00 alle 18:00.
Biglietti: Intero: € 9,00; ridotto standard: gruppi (minimo 15 persone), over 65, apposite convenzioni € 6,00; ridotto giovani 18-25 anni: € 2,00.
Sito
La Basilica Palladiana a Vicenza
Insieme a Carlo Scarpa è Andrea Palladio a ricorrere in questo nostro itinerario di architettura e bellezza in Veneto. Spostiamoci a Vicenza, dove non potete mancare di visitare la Basilica Palladiana. L’edificio nasce con vocazione pubblica e si affaccia sulla Piazza dei Signori. Il Palazzo della Ragione preesistente viene reinterpretato da Palladio: la precedente costruzione gotica è infatti ancora ben visibile sotto le arcate palladiane nella fascia sopra gli esercizi commerciali, le celebri logge in marmo bianco a serliane. Vi consigliamo di visitare la Basilica Palladiana, in occasione delle interessanti mostre d’architettura e d’arte che spesso ospita.
📍Basilica Palladiana
Piazza dei Signori, 36100 Vicenza VI
Bassano del Grappa e Treviso: due tappe insolite nell’itinerario di architettura e bellezza in Veneto

Parlando di architettura e bellezza in Veneto vengono subito in mente le Ville del Palladio e città iconiche e affascinanti come Verona e Venezia. Eppure il Veneto ha molto altro da offrire sotto il profilo della ricchezza e della varietà architettonica. Due mete spesso sottovalutate ma decisamente meritevoli sono la deliziosa Bassano del Grappa, bomboniera di grazia architettonica e paesaggistica e l’elegante e romantica Treviso.
Il ponte in legno di Andrea Palladio
Se state cercando una destinazione che unisca architettura e bellezza paesaggistica in Veneto, dovete assolutamente visitare il delizioso centro storico di Bassano del Grappa. Incorniciato da un paesaggio da favola tra montagna e fiume, qui si trova il celebre ponte sul Brenta, detto Ponte Vecchio di Bassano, anche noto come Ponte degli Alpini. Si tratta di uno dei ponti più caratteristici d’Italia: un ponte coperto in legno, costruito su progetto di Andrea Palladio.
Il tempio che celebre lo scultore Canova
Il nostro itinerario architettonico in Veneto si conclude presso il Tempio Canoviano di Possagno in provincia di Treviso. All’inizio dell’Ottocento la vecchia parrocchiale di Possagno necessitava di urgenti restauri e Canova, originario del paese, realizza un grandioso edificio circolare dotato di pronao, richiamo al Pantheon di Roma, ma con colonne doriche, come il Partenone di Atene.
Canova non riuscì a vedere la sua opera conclusa poiché morì il 13 ottobre 1822; i lavori, in base al suo testamento, furono affidati al fratellastro Giovanni Battista Sartori. Negli anni successivi il progetto originario subì qualche modifica, anche per far posto al gruppo della Pietà e alla tomba dell’artista.
📍Tempio Canoviano
Via Stradone del Tempio, 31054 Possagno TV
Sito
Se questo viaggio nell’architettura e nella bellezza in Veneto vi è piaciuto, vi consigliamo anche di dare un’occhiata ai nostri consigli per un weekend romantico a Verona, città dell’amore.
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In copertina: Villa Pisani nello scatto di Edoardo Bortoli da Unsplash.