Guida imperdibile ai giardini più belli d’Italia
L’Italia, lo sappiamo bene, è ricca di bellezze storico-artistiche e paesaggistiche. Non sorprende dunque che siano numerosi e disseminati i giardini da togliere il fiato. Spazi verdi curatissimi, creati nei secoli, spesso da nobili che hanno deciso di lasciare il segno, anche intervenendo sulla natura. Da nord a sud, abbiamo selezionato per voi i giardini più belli d’Italia da visitare!
Giardini all’italiana, all’inglese, orti botanici, giardini regali e molto altro ancora! Vi guidiamo nel tour che dal Piemonte alla Sicilia esplora il cuore verde dell’Italia.
I più bei giardini da visitare nel Nord Italia
Il nostro itinerario dedicato ai giardini più belli d’Italia parte dal nord della penisola. Luoghi suggestivi, che vale la pena di visitare, per contemplare la bellezza della natura e del paesaggio italico. Vi sbalordirete di fronte alla varietà e alla ricchezza della flora di questi storici giardini mozza fiato.
Parco Sigurtà: cuore verde del Veneto dal 1407

Tra i giardini più belli d’Italia, spicca l’antica storia del Parco Giardino Sigurtà. Risale al 14 maggio del 1407, quando, durante la dominazione veneziana di Valeggio sul Mincio, il patrizio Gerolamo Nicolò Contarini acquistò l’intera proprietà che al tempo aveva una funzione puramente agricola. Dopo 29 anni di possesso, i figli del nobile Gerolamo Nicolò Contarini nel 1436 vendettero la tenuta alla famiglia Guarienti che ne rimase proprietaria per ben 180 anni, fino al 1616.
Durante questo periodo si mantenne la struttura agricola della proprietà: l’area restò così suddivisa in appezzamenti destinati alla coltivazione di foraggi, al frutteto, all’orto e al bosco, dove veniva reperita non solo la legna destinata alla cucina e al riscaldamento, ma era anche zona di caccia per i Guarienti.
Il 1616 segna il passaggio della proprietà dalla famiglia Guarienti alla famiglia Maffei. Marchese Antonio Maffei (1759-1836), un uomo che le cronache del tempo descrivevano come un illuminato amante dell’arte, del bello e dei giardini, che decise di trasformare i 22 ettari della proprietà in un giardino romantico all’inglese: genere caratterizzato dall’accostamento di elementi naturali e artificiali, dove la natura non è mai incolta, anche se a volte, apparentemente, assume un carattere selvaggio.
L’industriale farmaceutico con il pollice verde
Dalla primavera del 1941 la proprietà passò alla famiglia Sigurtà: l’industriale farmaceutico, il Dottor Carlo Sigurtà, acquistò infatti da Maria Paulon il terreno, che era divenuto una sorta di ingombrante monumento in vendita ormai da diversi anni e fatalmente sradicato dalla storia e deprivato delle sue memorie.
Il Dottor Sigurtà iniziò la grandiosa opera di riqualificazione del parco e, grazie ad una multa di 15 lire, scoprì di avere un antico diritto di prelevare acqua dal fiume Mincio, possibilità dimenticata dai predecessori. Con l’irrigazione iniziò così la trasformazione delle ormai aride colline moreniche della valle del Mincio, che tornarono ad accogliere la lussureggiante vegetazione ed assunsero aspetti d’impareggiabile bellezza.
Lentamente emersero anche la maestosità di alcune piante secolari e migliaia di preziosi bossi cresciuti nel sottobosco. Vennero ristrutturati anche l’Eremo, il Castelletto e la Grotta Votiva, con lo scopo di mantenere quella traccia di giardino storico ottocentesco tanto amato dal Marchese Maffei. Grazie alla passione e devozione di Giuseppe Carlo Sigurtà, il giardino non solo fu abbellito. Crebbe anche nelle dimensioni: da 22 ettari originari assunse nel tempo le dimensioni attuali di 60 ettari.
📍Parco Giardino Sigurtà
Via Cavour 1 – 37067 Valeggio sul Mincio (Verona)
Tel. + 39 045 6371033
mail: info@sigurta.it
Sito
Villa Taranto: in Piemonte uno dei giardini più belli d’Italia

Situata sulle sponde del Lago Maggiore, e adagiata sul promontorio della Castagnola a Verbania, ecco apparire in tutta la sua magnificenza Villa Taranto. I suoi giardini sono tra i più belli d’Italia e rappresentano un concentrato naturalistico di meraviglie che permette di fare un viaggio intorno al mondo grazie alle migliaia di piante e specie botaniche provenienti da tutto il mondo e collocate in ogni angolo di quell’immenso parco che si snoda per 16 ettari.
Nel lontano 1931, infatti, il Capitano Scozzese Neil Mc Eacharn decise di acquistare la proprietà dalla Marchesa di Sant’Elia per trasformarla in un esemplare giardino all’inglese, ubicato in un lembo d’ Italia che, pur con maggior morbidezza e ricchezza di toni, poteva ricordargli la nativa Scozia. Quest’opera doveva conciliare due esigenze fondamentali: estetiche e botaniche. Esigenze botaniche, in quanto le varie vegetazioni dovevano trovare condizioni di terreno e di clima il più possibile ideali. Le tappe della creazione dei nuovi giardini videro diverse fasi lavorative, sino alla loro ultimazione nel 1940.
La rarissima collezione di piante
Molte migliaia di piante, importate da ogni parte del mondo costituiscono collezioni rarissime. Tra le opere più significative possiamo nominare: la “Valletta”, realizzata dopo imponenti lavori di scavo; l’impianto d’irrigazione, la cui acqua viene pompata direttamente dal lago in un capace serbatoio e quindi irradiata in ogni angolo della proprietà. I “Giardini terrazzati”, con le loro cascatelle, piscine, vasche per ninfee e fior di loto; il “Giardino d’inverno” ed il “Giardino palustre”; fontane ornamentali e giochi d’acqua.
Realizzato così il “suo” giardino, che chiamò Villa Taranto, in memoria di un suo antenato, il Maresciallo McDonald, nominato Duca di Taranto da Napoleone, il Capitano volle che il significato dell’opera gentile e poderosa venisse proiettato nel tempo e, con un esempio di squisita generosità, donò la proprietà allo Stato Italiano esprimendo il desiderio che la sua opera avesse continuità nel futuro.
20.000 varietà di specie in un unico giardino
Oggi il patrimonio botanico dei Giardini di Villa Taranto è vastissimo: comprende circa 1.000 piante non autoctone e circa 20.000 varietà e specie di particolare valenza botanica. La Villa non è visitabile, in quanto è adibita a sede della Prefettura, ma dal 1952 i Giardini sono aperti al pubblico.
Visitando dunque questi Giardini, non a caso tra i più belli d’Italia, ognuno ritroverà intimi scenari e figurazioni di fantasia celate in trasparenze d’acqua, o nelle distese dei misteriosi fiori, sacri alla mitologia egizia. Dalla romantica Valletta alla distesa delle Eriche, dalle serre con la “Victoria cruziana” ai viali di Azalee, Aceri, Rododendri e Camelie, dai giardini delle Dalie, con oltre 300 varietà, ai mille colori delle fioriture autunnali, sullo sfondo dei Giardini all’Italiana, o nel dorato velario autunnale, Villa Taranto ci regala altrettante indimenticabili immagini della sua sempre rinnovata bellezza.
📍Villa Taranto
Via Vittorio Veneto 111, 28922 Verbania Pallanza (VB)
Tel. +39 0323 556667 – Biglietteria +39 0323 404555
mail: ente@villataranto.it
Sito
Isola Bella: il giardino dei giardini vista Lago Maggiore

Difficile che non si sia mai vista, almeno in foto, questa armoniosa isola che si adagia sulle acque del Lago Maggiore, di fronte alle coste di Stresa.
Isola Bella affiora dalle acque del lago con il suo profilo elegante e seducente. È l’armonia, il perfetto equilibrio tra natura e architettura, a conquistare a prima vista. Affascinante anche la sua storia: quella di una trasformazione realizzata nell’arco di 400 anni. Da semplice scoglio nel Seicento, l’Isola è diventata un luogo esclusivo di bellezza, cultura e modernità grazie all’opera della famiglia Borromeo che ne è proprietaria da quell’epoca.
Con i primi progetti di Giulio Cesare III e Carlo III e successivamente con Vitaliano VI, considerato il fondatore a tutti gli effetti, l’Isola Bella prende forma. La si riconosce arrivando dalla terraferma: è l’immagine di un vascello con il giardino a terrazze digradanti e il Teatro Massimo da un lato, a sud, e con il Palazzo e il molo a nord. Il nome deriva da “Isola Isabella” in onore di Isabella d’Adda, moglie di Carlo III che ottiene l’isola in dote e nel 1630 progetta il giardino barocco. Gli interventi sono proseguiti nei secoli a seguire, fino al 1948 quando l’Isola assume l’assetto attuale, con il completamento del Salone Nuovo nel Palazzo e altri lavori.
L’anfiteatro fiorito
Il giardino dell’Isola Bella, senza dubbio tra i più belli d’Italia, stato concepito sin dal principio in modo organico e complementare al palazzo a formare un insieme di grande armonia, caratterizzato dall’impronta barocca. L’Atrio di Diana è un piccolo cortile di passaggio dal palazzo all’esterno. Da qui, si sale su una delle due rampe di scale verso il giardino. Un luogo di meraviglia, dall’aspetto scenografico, con l’imponente Teatro Massimo al centro. Il monumento ad anfiteatro è costituito da dieci terrazze fiorite, disposte in modo da formare una piramide tronca.
Statue, fontane e prospettive architettoniche creano sulla sua struttura un effetto armonioso studiato nei minimi dettagli. Al vertice, l’unicorno – simbolo araldico della famiglia Borromeo – è cavalcato dall’Onore e affiancato da sculture che rappresentano l’Arte e la Natura. La maggior parte sono state realizzate dallo scultore Carlo Simonetta alla fine del Seicento. In cima, dalla grande terrazza a 37 metri sul livello del lago, si può ammirare a perdita d’occhio il golfo Borromeo e tutta l’area circostante del Lago Maggiore.
📍Giardino botanico di Isola Bella
Isole Borromeo, 28838 Stresa (VB)
Tutti i giorni dalle 10:00 alle 17:00
L’Orto Botanico di Padova
Nella lista mondiale dei giardini botanici più instagrammati al mondo, troviamo al 42° posto l’Orto Botanico di Padova. Fondato nel 1545, è considerato il giardino più antico del mondo che conserva ancora la sua postazione originaria.
Questo incredibile giardino nasce per la coltivazione delle piante medicinali che costituivano la maggioranza dei “semplici”, medicamenti provenienti dalla natura. Per tale ragione la denominazione primitiva dell’orto è “Giardino dei Semplici” (“Horti Simplicium“).
L’area, che si estende per poco più di due ettari proprio nel cuore della città, è un vero e proprio paradiso di biodiversità con i suoi 6000 esemplari e le oltre 3000 specie botaniche. Dal 1997, l’Orto Botanico di Padova, è diventato Patrimonio dell’Umanità dell’Unesco.
📍Orto Botanico di Padova
Via Orto Botanico, 15, 35123 Padova (PD)
Chiusura invernale dal 7 gennaio al 13 febbraio
Biglietti: intero 10 euro; ridotto 8 euro
Sito
I giardini più belli del centro Italia
Il centro Italia non è di certo da meno. Proseguiamo dunque nel nostro itinerario alla scoperta dei giardini più belli d’Italia, partendo dalla città d’arte per eccellenza: Firenze. Dalla Toscana, ci spostiamo nel Lazio con due esempi eccezionali e nelle Marche, dove troviamo giardini storici di rara bellezza.
Giardini di Boboli: la perla verde nel centro di Firenze

Tra i giardini più belli d’Italia non possiamo non segnalare l’area verde alle spalle di Palazzo Pitti, dove si estende il meraviglioso Giardino di Boboli. I Medici per primi ne curarono la sistemazione, creando il modello di giardino all’italiana che divenne esemplare per molte corti europee. La vasta superficie verde suddivisa in modo regolare, costituisce un vero e proprio museo all’aperto. Popolato di statue antiche e rinascimentali e ornato di grotte. Prima fra tutte, quella celeberrima realizzata da Bernardo Buontalenti. Non mancano anche grandi fontane, come quella del Nettuno e dell’Oceano.
Le successive dinastie Lorena e Savoia ne arricchirono ulteriormente l’assetto, ampliandone i confini che costeggiano le antiche mura cittadine fino a Porta Romana. Di notevole suggestione visiva è la zona a terrazzamenti ove si trova il settecentesco padiglione del Kaffeehaus, raro esempio di architettura rococò in Toscana o la Limonaia, costruita da Zanobi del Rosso fra il 1777 e il 1778.
📍Giardino di Boboli
Tutti i giorni dalle 8:15 alle 18:30
Sito
Il Giardino dei mostri di Bomarzo: il parco da non perdere nel Lazio

In questo itinerario dei giardini più belli d’Italia c’è anche il Sacro Bosco, meglio noto come Parco dei Mostri per la presenza di sculture grottesche disseminate in un paesaggio surreale. Si tratta del più antico parco di sculture del mondo moderno.
Pier Francesco Orsini, detto Vicino, lo realizzò a partire dalla metà del XVI secolo e concluse la prima parte dei lavori già nel 1552. Vicino, signore di Bomarzo sino al 1581, fece scolpire le rocce sul posto, animandole e dandogli forme, a volte minacciose e a volte suadenti, di oniriche creature.
Il Bosco si differenzia dai giardini all’italiana e, pur inserendosi nella cultura architettonica-naturalistica del secondo Cinquecento, costituisce un unicum, dando vita a un labirinto ermeneutico di silenzi, allusioni e illusioni.
Le sculture sono svincolate da vicendevoli rapporti prospettici o proporzionali. La compostezza classica lascia il passo al gusto manierista per il bizzarro e, con i suoi elementi giganteschi, determina un rapporto sconcertante con la natura. Numerosi gli studi che hanno tentato di sciogliere l’enigma di questo boschetto, collocato in un’area intermedia tra arte, magia e letteratura, ma il giardino di Bomarzo è destinato a rimanere un luogo intriso di fascino e mistero che genera racconti e che sollecita l’immaginario di ciascun visitatore.
📍Sacro Bosco di Bomarzo
Aperto tutti i giorni, dal lunedì alla domenica
Nei mesi di Novembre, Dicembre, Gennaio, Febbraio: dalle 09:00 alle 17:00
Biglietti: Intero 13 euro; ridotto 8 euro
Sito
Il Giardino di Ninfa: tra i più belli giardini d’Italia
Dichiarato Monumento Naturale dalla Regione Lazio nel 2000, il Giardino di Ninfa ha una storia antichissima. La denominazione deriva da un tempio di epoca romana costruito nei pressi dell’attuale giardino e dedicato alle divinità delle acque sorgive.
Nel VIII secolo entrò a far parte dell’amministrazione pontificia ed ebbe un ruolo strategico per la presenza della via pedemontana che permetteva di recarsi al sud evitando la Via Appia spesso impaludata.
Dall’XI secolo Ninfa assunse il ruolo di città e fu governata da varie famiglie nobiliari. Nel 1298 Benedetto Caetani, noto come Papa Bonifacio VIII, acquistò Ninfa ed altri territori limitrofi per suo nipote Pietro II Caetani, segnando l’inizio della presenza dei Caetani nel territorio.
La città fu saccheggiata e distrutta dalle truppe sostenitrici dell’antipapa nel 1382. Non fu più ricostruita, anche a causa della malaria che infestava la vicina pianura: i pochi abitanti rimasti se ne andarono lasciandosi alle spalle i resti di una città fantasma.
Alla fine dell’Ottocento i Caetani ritornarono sui possedimenti da tempo abbandonati. Ada Bootle Wilbraham, inglese e moglie di Onoraro Caetani, con due dei suoi sei figli, Gelasio e Roffredo, si occupò di Ninfa creandovi un giardino in stile anglosassone. Bonificarono le paludi ed estirparono gran parte delle piante infestanti che ricoprivano i ruderi, piantarono i primi cipressi, lecci, faggi, oggi maestosi, rose in gran numero, e restaurarono alcune rovine, fra cui il palazzo baronale che divenne la casa di campagna della famiglia, oggi sede di alcuni uffici della Fondazione Roffredo Caetani. Per tutti questi motivi lo annoveriamo tra i giardini più belli d’Italia.
📍Giardino di Ninfa
Via Appia km 66,400
Località Tor Tre Ponti
04100 Latina (LT)
Sito
Villa Caprile: giochi d’acqua per ospiti altisonanti
Tra i giardini più belli d’Italia, non possiamo che menzionare anche i giardini delle Marche. In particolare, vi consigliamo quelli di Villa Caprile. Personalità illustri tra cui Casanova, Stendhal, Rossini, Leopardi e Napoleone passeggiarono in questi giardini della città di Pesaro, oggi sede del locale Istituto Tecnico Agrario.
La villa, un monumento storico-artistico costruito a partire dal 1640 sulle basse pendici del colle San Bartolo, è immersa in un giardino all’italiana e si dispiega in tre terrazzamenti collegati da scalinate. Qui troverete aiuole e agrumi con tanto di giochi d’acqua tuttora funzionanti, congegnati per lasciare a bocca aperta gli ospiti con getti improvvisi e divertenti.
Fiore all’occhiello dei giardini di Villa Caprile è il Pomario, in cui trovano sede le piante da frutto, su modello del giardino arabo, caratterizzano il secondo giardino, mentre il terzo livello è interamente dedicato alle profumate essenze dell’epoca come il rosmarino, la salvia, il ginepro e il timo.
Villa Bonaccorsi: obelischi, statue e grotte
Altro giardino tra i più belli d’Italia nelle Marche, è quello di Villa Bonaccorsi, nei pressi di Porto Potenza Picena. Si tratta di un parco articolato in cinque terrazze principali che discendono la collina, tutti collegati da una ampia scala centrale.
Tra le aiuole geometriche a forma di stelle o di losanghe, ricche di numerose varietà di fiori molto ben curati si nascondono il “giardino segreto” e la “grotta dei frati”, nicchie, obelischi e statue mitologiche, fontane, giochi d’acqua, due grotte e aiuole. Inoltre, agrumi e piante secolari rare, oltre a statue raffiguranti Arlecchino e Pulcinella e la dea Flora.
📍 Giardini di Villa Caprile
Strada di Caprile, 1, Pesaro Urbino (PU)
Sito
📍 Giardini di Villa Bonaccorsi
Contrada Giardino, 62018 Porto Potenza Picena (MC)
Sito
I giardini più belli del Sud Italia
Il nostro percorso tra i giardini più belli d’Italia da visitare non può che toccare anche il Sud della penisola. Per la parte meridionale del nostro territorio, segnaliamo due perle della Campania. I giardini della Reggia di Caserta, tripudio incredibile di flora e architettura e un giardino poco conosciuto ma assolutamente degno di nota, nel cuore della costiera amalfitana.
Un giardino da favola: l’area verde della Reggia di Caserta

Il nostro itinerario dedicato ai giardini più belli d’Italia da visitare passa anche dalla Reggia di Caserta, dichiarata Patrimonio dell’Umanità dall’UNESCO nel 1999, residenza reale più grande al mondo. Con i suoi parterre, viali, boschi e laghi artificiali il giardino della Reggia di Caserta rispecchia perfettamente lo stile dei giardini dell’epoca. Ideati per affascinare i visitatori con i giochi cromatici e di prospettiva.
Incredibile è “La via dell’acqua”: una base rettilinea alternata da vasche, prati e cascate. Vanvitelli la progettò per creare una illusione ottica, molto suggestiva arricchita da sei meravigliose fontane con corpo scultoreo.
Situato nella parte posteriore del Palazzo Reale, attraverso il giardino all’italiana della Reggia di Caserta si arriva alla Peschiera Vecchia. Per volere di Ferdinando IV fu creato questo lago artificiale nel 1769 dall’architetto Collecini. Sempre all’interno dell’area del giardino all’italiana, che include il parterre, il bosco vecchio e la Castelluccia.
Tre giardini in uno: l’inarrivabile maestosità della Reggia di Caserta
Appena fuori la Reggia si nota la zona verde dei parterre, divisi dal viale centrale, in stile del giardino alla francese. Per la realizzazione Vanvitelli ebbe la collaborazione di Martin Biancur, capo giardiniere. La disposizione prevedeva anche il posizionamento, all’interno delle aiuole di cespugli di allori e lecci. Questo inserimento, nei progetti iniziali, fu preciso per alimentare i fagiani. La disposizione del parterre, circondato da boschi, ricrea un effetto di “parete verde” che si interrompe in corrispondenza dei raggi dei viali. Nella parte posteriore sono presenti 16 nicchie con busti di marmo che svolgono la funzione di delimitare le zone del parco e per questo sono chiamate “capolinea”.
All’interno del parco della Reggia di Caserta, nel 1786, si sviluppa per 24 ettari il giardino all’inglese. Il giardino, detto anche “di paesaggio”, fu realizzato da John Andrew Graefer per volere della moglie di Ferdinando IV, la regina Maria Carolina d’Asburgo-Lorena. Il giardino fu posizionato vicino alla Fontana di Diana e Atteone in quanto luogo ideale per piantare diverse specie di piante provenienti dal mondo botanico internazionale.
📍Reggia di Caserta
Piazza Carlo di Borbone, 81100 Caserta (CE)
Orari: chiuso il lunedì. Tutti i giorni dalle 8:30 alle 19:30
Sito
Giardino Botanico La Mortella
Dulcis in fundo, uno dei giardini più belli d’Italia si trova a Forio, nella parte occidentale dell’Isola di Ischia. È qui che troviamo il Museo-giardino commissionato da Lady Walton, moglie del compositore inglese William, all’architetto paesaggista Russell Page.
Il Giardino Botanico La Mortella non ha bisogno di presentazioni. Si tratta di un luogo estremamente suggestivo e affascinante che attira viaggiatori da tutto il mondo, un giardino pittoresco incastonato tra formazioni rocciose e scorci straordinari, che ospita un’incredibile e variegata collezione di piante mediterranee e subtropicali che vivono e convivono insieme a elementi scultorei e architettonici che creano un paesaggio da fiaba.
📍Giardino Botanico La Mortella
Via Francesco Calise Operaio Foriano, 45, 80075 Forio (NA)
Sito
Vi abbiamo dato qualche suggerimento sui giardini più belli da visitare in Italia, ma qual’è il vostro angolo verde del cuore? Consigliateci il vostro preferito nei commenti!
Vi ricordiamo di seguire @Kappuccio su Instagram, su Facebook e di iscrivervi alla nostra newsletter per rimanere aggiornati sulle cose più belle da fare fuori e dentro l’Italia!
Se la scoperta delle bellezze naturalistiche disseminate sul nostro territorio vi appassiona, non perdetevi anche il nostro tour dell’Italia sotterranea!
In copertina: foto di Henry Perks da Unsplash.