Viaggio tra i borghi meno conosciuti della Sicilia

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La Sicilia è un’immensa incantevole isola, che non può lasciare indifferenti coloro che la visitano. Con il suo mare cristallino, le tradizioni radicate, il calore di un popolo unico e gli innumerevoli profumi che la contraddistinguono. Oggi peró il nostro compito sarà quello di portarvi alla scoperta dei borghi meno conosciuti della Sicilia. Perché questa terra è sempre in grado di stupirci.

Kappuccio in viaggio. Tra gli angoli più sperduti della Sicilia. I panorami importanti, luoghi ricchi di storia. Perchè nulla di questa regione dal fascino magnetico rimanga inesplorato ai famelici occhi di chi la osserva da vicino.

Montalbano Elicona, qui iniziano i borghi meno conosciuti della Sicilia in provincia di Messina

Foto da sogno a Montalbano Elicona da unsplash @didiofederico_photographer

Se associamo il nome Montalbano alla Sicilia di certo la prima idea che balza alla mente é il famosissimo commissario che, dalle pagine dell’icona nazionale Camilleri, si sono trasferite con ampio successo agli schermi della tv.

Ma Montalbano (Elicona) é anche un comune nella provincia di Messina con annesso un bellissimo borgo. Uno di quelli tra i meno conosciuti della Sicilia. Ma solo per gli altrettanto meno avvezzi all’argomento, perché in realtà puó fregiarsi dello status di borgo più bello d’Italia (facendo parte di questo circuito) e nel 2015 ha guadagnato il titolo di “borgo dei borghi”. Altra significativa caratteristica é l’altezza alla quale si innalza, di oltre 900 metri. Viene così definito il Tibet d’Italia e può contare su circa 2800 abitanti, un migliaio dei quali abita nel borgo vero e proprio. Il fulcro della sua bellezza.

L’architettura più importante di Montalbano é il Castello dalla storia antica (era la residenza estiva del re Federico III d’Aragona) che oggi é di proprietà comunale e viene utilizzato per mostre e convegni. Il borgo conserva i caratteri tipici del Medioevo e sorge su un tessuto urbano tortuoso dove le case sono costruite con pietra arenaria. Oltre al Castello si può visitare, tra le altre opere, la Chiesa di Santa Caterina datata 1300 e ristrutturata con ampliamento tre secoli dopo. Al suo interno si trova un’importante statua marmorea della Santa. In generale il territorio di Montalbano offre la possibilità di effettuare escursioni e passeggiate in un contesto valorizzato dalla presenza del torrente Elicona e del bosco di Malabotta, oggi riserva naturale.

Novara di Sicilia dove il trekking è un’esperienza da vivere

Uno scorcio di Novara di Sicilia foto da unsplash di @didiofederico_photographer

Sempre nella provincia messinese ha sede il comune di Novara di Sicilia, al confine tra i monti Nebrodi e i Peloritani. La presenza abbondante sul territorio di legname, pietra e marmo ha permesso, lungo i meandri del tempo, un’armonia architettonica rara e notevole. Che ha resistito alle infiltrazioni della modernità, lasciando in questo luogo l’impronta solida del suo passato. Anche se è l’insieme complessivo del borgo a consigliarne la visita, non mancano singole opere degne di nota. Come il Duomo di Santa Maria Assunta, le Chiese di San Francesco, San Nicolò, Sant’Ugo Abate, Sant’Antonio, il Teatro Comunale “R. Casalaina”, la Casa Fontana, il Mulino Giorginaro (perfettamente funzionante) o i ruderi dell’antico Castello. Anche la Novara siciliana fa parte dei borghi più belli d’Italia ed il suo prodotto tipico si chiama maiorchino, un formaggio creato a partire dal latte di pecora.

Per un’esperienza più performante a livello fisico, Novara di Sicilia è un luogo adattissimo a svolgere attività di trekking, soprattutto presso la Rocca Novara o Salvatesta, nota come il Cervino di Sicilia, la meta più ambita dagli amanti di questo sport. Sperlinga, riparo sotto la roccia è invece un sito archeologico preistorico di estremo interesse.

Le sette facce di Savoca

Nella provincia di Messina c’è anche Savoca foto da Unsplash di @afluet

Savoca mantiene fisse due caratteristiche dei nostri borghi meno conosciuti della Sicilia, fin qui trattati. Fa parte della provincia di Messina ed è inserito nel circuito dei borghi più belli d’Italia. Comune costituito da un centro storico e da tante frazioni più di campagna. Il primo ha origini e struttura medievali e consta di molte chiese ancora esistenti; le frazioni restanti sono ricche di agrumeti in pianura e di vigneti e uliveti in collina. Su uno dei colli dove si inerpica Savoca rimangono i ruderi del Castello di Pentefur e la città, un tempo circondata da cinta murarie a protezione, mantiene ancora l’antica Porta di accesso (una delle due presenti in origine) a nord, nel quartiere San Michele. Altre architetture notevoli sono la Casa medievale con finestra bifora, l’antico Palazzo della Curia e l’antico Carcere, la Sinagoga e numerosi Palazzi Nobiliari, alcuni ancora presenti, alcuni purtroppo scomparsi.

Se Leonardo Sciascia, agli albori degli anni ’60, descrisse Savoca come una città in rovina, oggi la sua situazione è notevolmente migliorata grazie all’opera di restauro che vi è stata effettuata. Percorrendola storicamente si deve tener conto senza dubbio delle “sette facce di Savoca”, cioè i sette diversi punti panoramici del borgo medievale. I prodotti tipici del luogo infine sono per lo più quelli della panificazione e del settore dolciario, tra cui è bene ricordare (o meglio, sarebbe bene assaggiare!) la zuccarata, un biscotto locale, la torta al limone, le paste secche alla mandorla e i cannulicchi in cialda croccante farciti.

Castelmola uno dei borghi meno conosciuti, ma più suggestivi della Sicilia

Il panorama di Castelmola foto da unsplash di @mrpeppeocchipinti

Per terminare la nostra escursione nella provincia messinese, affacciamoci in maniera decisiva allo splendore di Taormina. Castelmola ne è infatti il balcone preminente, nonché essa stessa una cittadina assolutamente da vedere. La posizione a strapiombo sul mare Ionio, dalla cima del suo cucuzzolo promette già un notevole dispendio di fascino. Il punto più alto è raggiungibile attraverso un sentiero che dalla piazza principale, a mosaico, si collega ai ruderi di un castello. Ed è qui che, in un tripudio di fichi d’india, dopo i mandorli lasciati alle spalle, l’occhio si frantuma di schegge fino all’orizzonte. Un dolore ben accetto, generato solo dalla potenza visiva delle immagini circostanti: l’Etna, il golfo, lo stretto di Messina, la lontana vicinanza della rivale Calabria, la terraferma.

Ma se vogliamo voltarci indietro e tornare alla realtà, c’è ancora tanto da vedere a Castelmola, il Duomo di San Nicola di Bari per esempio, così come le Chiese di San Giorgio, San Biagio e dell’Annunziata. E per corroborare questa gita dispendiosa d’energia, nulla di meglio che assaggiare il prodotto locale per eccellenza: il Vino alla mandorla. Un vino bianco preparato con mandorle ed essenza d’arance ed inventato da Don Vincenzo Blandano.

Petralia Soprana e i suoi tre belvedere, “borgo dei borghi” nel 2018

Palermo, Petralia Soprana foto da unsplash di @jddartphotographer

Comune della citta metropolitana di Palermo, Petralia Soprana, che fa parte del Parco delle Madonie e ne è il comune più alto, è stata proclamata “borgo dei borghi” nel 2018. Gli artigiani della pietra, del ferro e del legno, al pari di scultori famosi, con il loro instancabile lavoro, ne hanno forgiato l’immagine di centro dai tre belvedere (Loreto, Carmine e Piazza Duomo). Arroccato nel suo nucleo a vista sui campi. Percorso nel territorio dal fiume Salso e dalla macchia mediterranea, nonché da boschi e pascoli.

Anche qui ci sono numerose architetture sia di tipo religioso che di altra fattura da visitare. Chiese, palazzi, i resti di un acquedotto settecentesco, un miniera di salgemma tra le più grandi d’Europa. Le escursioni nel Parco delle Madonie e tutte le attività collaterali praticabili, rappresentano un’ottima idea in continuazione della visita vera e propria del borgo e delle sue magie.

Scopello, la tonnara e i faraglioni

Tonnara di Scopello foto da unsplash di @nattyflo

Proseguendo il nostro tour tra i borghi meno conosciuti della Sicilia ci spostiamo in una bellissima località costiera. La frazione del comune di Castellammare del Golfo chiamata Scopello che fa parte della provincia di Trapani e deve la fama ai faraglioni e al suo baglio. Nel territorio siciliano, quest’ultimo si caratterizza come una fattoria fortificata con un ampio cortile. La cui nascita coincide con la colonizzazione delle aree interne del territorio, abbandonate e incolte, da parte dei Baroni, tra Cinquecento e Seicento. Il centro abitato di Scopello é composto da circa un centinaio di persone e si é sviluppato proprio attorno a questa antica tipologia architettonica.

Poco distante si trova la baia di Guidaloca con una splendida spiaggia al suo interno a forma di arco e composta da ciottoli. Sempre nei dintorni si possono ammirare anche la Riserva Naturale orientata dello Zingaro, i faraglioni e la famosa tonnara. La prima è un’area protetta che ha al suo interno diverse specie faunistiche e presenta una flora variegata. La tonnara è una delle più antiche ed importanti della Sicilia, ha cessato la sua attività nel 1984 ed oggi può essere visitata, ma in particolare offre uno spettacolo di natura impareggiabile dove godersi la bellezza del mare, la vista sui faraglioni e le varie esperienze proposte, in linea con il tipo di ambientazione presente.

Castiglione di Sicilia tra l’Alcantara e l’Etna

Veduta di Castiglione in provincia di Catania foto da unsplash di @i_am_vitality

Castiglione di Sicilia è un comune della città metropolitana di Catania. La parte abitata è posta in collina (600 metri di altitudine) e domina la sponda meridionale del fiume Alcantara, di conseguenza le case si trovano in pendenza e tutta la visita avviene secondo i canoni di un borgo collinare; districandosi tra salite e discese per giungere, attraversate le varie viuzze, alle piazze, alle chiese, agli edifici più significativi. Come la Cuba di Santa Domenica, una cappella rurale situata nella zona di campagna. Sopra una rupe d’arenaria si erge invece il castello di origine normanno-sveva di Ruggero di Lauria, mentre fuori del borgo ha sede il simbolo di Castiglione, un torrione cilindrico chiamato Cannizzu.

Facente parte anch’esso del circuito dei borghi più belli d’Italia, il territorio del comune di Castiglione di Sicilia è stato dichiarato di “notevole importanza pubblica” nel 1994.


Se vi ha incuriosito il nostro viaggio tra i borghi meno conosciuti della Sicilia non perdetevi le prossime tappe, sempre in giro per l’Italia alla ricerca delle sue pietre preziose, soprattutto quelle celate da un velo di oscurità.

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Nicoletta Spinozzi

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